Jerry Pillay è il nuovo segretario del Consiglio ecumenico delle chiese
03 gennaio 2023
Il pastore sudafricano è entrato in carica il 1° gennaio. Sostituisce padre Ioan Sauca, segretario ad interim dal 2020
Il 1° gennaio il pastore Jerry Pillay è entrato in carica nel ruolo di segretario generale del Cec, il Consiglio ecumenico delle chiese, il grande organismo che riunisce oltre 350 chiese protestanti, evangeliche, anglicane, ortodosse nel mondo.
Succede a padre Ioan Sauca, che aveva assunto un lungo interim a partire dall’aprile 2020 dopo le dimissioni del vescovo luterano Olav Fykse Tveit, chiamato a guidare la Chiesa di Norvegia. Pillay, eletto il 17 giugno 2022 dal comitato centrale del Cec, diventa così il nono segretario generale nella storia dell’organismo ecumenico da quando la fratellanza delle chiese è stata fondata nel 1948.
Pillay, sudafricano. è stato in precedenza preside della Facoltà di Teologia e Religione dell'Università di Pretoria ed è membro della Uniting Presbyterian Church in Southern Africa.
Il pastore Pillay dal 2010 al 2017 è stato presidente della Conferenza mondiale delle chiese riformate (Wcrc). È il secondo africano a ricoprire il ruolo di segretario del Cec, dopo il pastore metodista Samuel Kobia (Kenya), che lo fu dal 2004 al 2009.
Il suo primo impegno formale con il Cec è stato alla 9a Assemblea dell’organismo nel 2006, dove ha servito come delegato della sua denominazione.
Porta alla carica di segretario generale il suo desiderio che le chiese si uniscano. «Se siamo fedeli allo spirito, allora dobbiamo lavorare insieme», ha detto. «Questo perché l'amore di Dio ci spinge a trasformare e riconciliare il mondo».
Con l'unità della chiesa come una delle sue priorità assolute, crede anche che le chiese debbano offrire guida e direzione a un mondo sofferente. «Ci occuperemo di questioni di giustizia, di oppressione, di violenza sistemica e così via», ha detto. «Non ci riuniamo solo per pregare e lodare il Signore – aspetti molto importanti per noi – ma ci riuniamo anche per trasformare il mondo».