Rafforzare la giustizia di genere e la leadership delle donne
09 giugno 2022
Le delegate della Federazione luterana mondiale in riunione pre-consiglio guardano all’Assemblea di Cracovia e all’anniversario della politica per la giustizia di genere
In rappresentanza della Federazione mondiale luterana (Flm) si sono riunite ieri a Ginevra (8 giugno) le responsabili delle chiese e delle associazioni membro, con un incontro pre-consiglio in cui sono state discusse le modalità per promuovere il lavoro, l’emancipazione e la promozione della giustizia di genere. Occasione, l’imminente e tredicesima Assemblea di Cracovia.
Katariina Kiilunen, membro dell’esecutivo del programma della Flm per il rafforzamento delle capacità e lo sviluppo della leadership, ha ricordato i progressi fatti grazie alle borse di studio assegnate e volte all’attenzione alla giustizia di genere, la formazione teologica e la diaconia.
Grazie al nuovo Fondo Hélène Ralivao, lanciato nel 2021, le borse di studio sostengono corsi dedicati alla teologia, alla giustizia di genere e alla leadership. Borse rivolte indistintamente a donne e a uomini residenti in Africa.
«Come possiamo sostenere il numero alto di domande e continuare e guidare i nostri studenti, specialmente in quelle chiese che ancora non ordinano donne al ministero pastorale?», questa è stata la domanda chiave emersa ieri.
Sikhonzile Ndlovu, responsabile dell’advocacy per la giustizia di genere della Flm, ha evidenziato gli impegni della Flm tesi a sostenere le chiese membro e i programmi nazionali per rispondere alla tragedia della violenza di genere, sia nelle chiese sia nella società.
Questi impegni includono «una maggiore mobilitazione di risorse (sostegno finanziario) per le vittime e l’incoraggiamento fatto alle chiese di coinvolgere più uomini e ragazzi nella promozione della giustizia di genere».
I progressi tesi all’empowerment e all’inclusione delle donne nelle strutture decisionali delle chiese richiede infatti un ampliamento della discussione e un approccio olistico al lavoro sulla giustizia di genere.
«Malgrado si parli spesso di norme sociali e pratiche culturali dannose per le donne – si è affermato ieri – è importante sensibilizzare gli uomini e i ragazzi, ossia smontare tutti i pregiudizi e le false idee, pericolose e dannose, che sfociano spesso in violenze. L’idea di “mascolinità” spinge molti maschi ad agire in modo sbagliato e inaccettabile nei confronti di donne e ragazze».
I membri del Consiglio hanno poi convenuto che i progressi fatti in tema di emancipazione femminile di inclusione siano oggi da implementare.
I delegati hanno evidenziato anche l’impatto positivo delle politiche in tema di giustizia di genere grazie al documento approvato dal Consiglio della Flm nel 2013 e tradotto in più di venti lingue diverse.
L’adozione di tali misure «è stata per la Flm una pietra miliare significativa. Un cammino produttivo verso la giustizia di genere. Le linee guida individuate allora, infatti, continuano a essere strumenti importanti per il lavoro attuale e per promuovere l’uguaglianza e l’inclusione in molte chiese membro» è emerso.
I membri del Consiglio hanno poi deciso di riassumere la visione di quel documento fornendo un testo più breve e di più facile utilizzo che possa essere contestualizzato e tradotto in altre lingue, per facilitare l’uso tra le congregazioni locali e le organizzazioni religiose operanti nel mondo.
I partecipanti hanno fatto notare che «in alcune chiese c’è ancora troppa paura e troppo silenzio intorno alle storie di discriminazione e di ingiustizia. Abbiamo ancora molta strada da fare», ha affermato Marcia Blasi, program executive della Flm per la giustizia di genere e l’emancipazione femminile.
In vista dell’Assemblea della Flm che si terrà a Cracovia (Polonia) l’anno prossimo, i partecipanti hanno evidenziato alcune difficoltà: ossia poter raggiungere una congrua partecipazione tra donne e giovani a tutti gli incontri di leadership.
Nel 1984 la Flm ha approvato un sistema di quote che prevede almeno il 40% di donne e il 20% di rappresentanti tra i giovani, al fine di fornire una partecipazione congruamente equilibrata tra i membri di chiesa.
«È importante per noi trovare il modo di incoraggiare le chiese in tutte le regioni a mantenere i propri impegni e a rispettare queste quote», ha concluso Blasi.