Consiglio ecumenico delle Chiese, nuova lettera a Kirill
20 aprile 2022
Il segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese, Ioan Sauca, ha esortato il Patriarca Kirill a «intervenire e chiedere pubblicamente un cessate il fuoco durante la celebrazione della Pasqua ortodossa», come «prova che una pace duratura può essere raggiunta»
Il Consiglio ecumenico delle Chiese (Cec) esorta il patriarca Kirill ad «intervenire e chiedere pubblicamente un cessate il fuoco durante il servizio della Resurrezione ((il servizio o liturgia della resurrezione è il primo momento della liturgia pasquale ortodossa, allo scoccare della mezzanotte di sabato, ndr)». «La tragica e brutale guerra in Ucraina, iniziata alla vigilia del periodo quaresimale, ha causato tante vittime innocenti di civili, donne e bambini, ha portato immense distruzioni, sfollati e comunità e ha creato milioni di profughi. Le persone sono in grande disperazione e sofferenza», si legge nel testo firmato da padre Ioan Sauca, segretario generale ad interim del Consiglio ecumenico delle Chiese e pubblicato ieri, martedì 19 aprile.
Si tratta della seconda lettera di Sauca al Patriarca Kirill; nella prima, il 2 marzo, ha esortato il patriarca ad “essere voce di mediazione e di aiuto per fermare la guerra”. Pochi giorni dopo, il 10 marzo, era anche arrivata la risposta del patriarca (ne parla in quest’articolo Famiglia cristiana). Ma la guerra intanto è proseguita, ed è arrivata al suo 56° giorno.
«I fedeli ortodossi e greco-cattolici in Ucraina, in Russia e in tutto il mondo si preparano a celebrare al termine di questa settimana la festa più importante dell’anno, il Giorno della Resurrezione» – continua il testo del 19 aprile – . È noto che per il cristianesimo orientale questa giornata ha una risonanza e un’importanza speciali. La storia ci ricorda che anche nei momenti più difficili di persecuzioni, guerre e sofferenze, nessuno poteva fermare i fedeli cantando e proclamando audacemente l’inno pasquale che afferma la vittoria della vita sulla morte, della luce sulle tenebre, della libertà sulla tirannia: Cristo è risorto dalla morte, calpestando la morte mediante la morte. […] Al termine della settimana, secondo le prescrizioni del servizio speciale di mezzanotte di Pasqua, Santità Vostra uscirà dalla chiesa come ogni anno e ad alta voce annuncerà al mondo che Cristo è risorto e che la pace del mondo del Signore Risorto non è solo per un gruppo di persone ma per il mondo intero».
«La gente – prosegue Sauca – ha perso la fiducia e la speranza nei politici e in un possibile negoziato pacifico e in un cessate il fuoco. Riceviamo quotidianamente richieste dai fedeli in Russia e Ucraina ma anche da tutto il mondo per contattare Vostra Santità e chiedere di intervenire e mediare per una soluzione pacifica, per il dialogo piuttosto che il confronto, per la fine dello spargimento di sangue. Sono consapevole che non è in vostro potere e autorità fermare la guerra o influenzare coloro che hanno tali poteri decisionali. Ma i fedeli aspettano una parola di conforto da Vostra Santità. Pensano che una dichiarazione pubblica e una richiesta, come padre spirituale di così tanti milioni di ortodossi sia in Russia che in Ucraina, potrebbero avere un grande impatto. Riceviamo invece notizie sempre più preoccupanti secondo cui i piani sarebbero di attaccare le chiese durante le celebrazioni della notte di Pasqua e diffondere ancora più terrore, paura, accuse reciproche e demonizzazione. Abbiamo continuato a chiedere ai leader politici un cessate il fuoco e il ritorno al tavolo del dialogo fin dall’inizio delle ostilità, senza nessun risultato. Al contrario, nelle circostanze attuali la guerra si è intensificata, la pace non appare vicina, come tutti invece avremmo desiderato».
La richiesta a Kirill è precisa: «intervenire e chiedere pubblicamente un cessate il fuoco per almeno alcune ore durante le celebrazioni per la Risurrezione. Per dare modo ai soldati e ai civili atterriti di abbracciarsi e salutarsi con il saluto pasquale, per far tacere per un momento le bombe e i missili e ascoltare invece il suono trionfante delle campane della chiesa e della fede. Possa un cessate il fuoco così breve essere un assaggio e una prova che si può raggiungere una pace duratura».
Qui il testo integrale della lettera.
Lo scorso 7 marzo, con un’altra missiva, a nome del Consiglio europeo dei leader religiosi, era stato il pastore Thomas Wipf a chiedere al Patriarca di Mosca Kirill I di intervenire al più presto per salvare vite innocenti e per un immediato ritorno ai negoziati.