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Finlandia: ex ministra a processo per dichiarazioni omofobe

Bibbia alla mano e citando Paolo di Tarso, l'ex titolare del ministero dell'interno Päivi Räsänen: rischia una multa

L'ex ministra dell'Interno finlandese Päivi Räsänen, che si è presentata all’udienza con una Bibbia in mano, è sotto processo da lunedì 24 gennaio in un tribunale di Helsinki con l'accusa di incitamento all'odio per i commenti di condanna dell'omosessualità.

L'ex leader del partito cristiano democratico ha descritto nel tempo l'omosessualità come un «disturbo dello sviluppo psicosessuale» e gli omosessuali come «disfunzionali».

Una delle accuse contro Räsänen riguarda un tweet del giugno 2019 in cui criticava la Chiesa luterana finlandese per essersi associata alle celebrazioni della marcia Pride Lgbtqi+ - accusando l'organizzazione di «elevare la vergogna e il peccato a un punto di orgoglio».

Il messaggio era accompagnato da un'immagine di un passaggio del Nuovo Testamento Paolo di Tarso che descrive gli atti omosessuali come «vergognosi» e «innaturali».

«La dichiarazione è un affronto all'uguaglianza e alla dignità degli omosessuali ed è suscettibile di provocare disprezzo, intolleranza e persino odio », ha detto il procuratore, che ha chiesto una multa proporzionale al reddito dell'imputato, che potrebbe superare i 13.000 euro. Da parte sua, Päivi Räsänen ha respinto le accuse e ha assicurato alla stampa di aver agito in nome della «libertà di espressione e di religione».

«Spero che oggi sia chiaro che non voglio offendere nessun gruppo di persone, ma che si tratta di salvare le persone per la vita eterna», si è difesa.

Il vescovo Juhana Pohjola è anche accusato di incitamento all'odio per aver pubblicato le osservazioni di Räsänen sul sito web della Fondazione Lutero di Finlandia.

Ironicamente, Päivi Räsänen, ministro dell'interno tra il 2011 e il 2015, è colei che ha approvato l'attuale legge finlandese sull'incitamento all'odio. Nel 2011 la Finladia ha inserito nel Codice penale «l’orientamento sessuale» tra i discorsi d’odio sanzionabili.

«Non ho mai pensato che i miei scritti potessero un giorno essere illegali», si è difesa lunedì.

 

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