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Continuare a pregare per i 17 missionari rapiti ad Haiti

È l’appello lanciato da Christian Aid Ministries. La banda armata, che ha organizzato il sequestro, ha chiesto un’ingente somma per la liberazione del gruppo

Le famiglie dei 17 missionari protestanti rapiti il 16 ottobre scorso ad Haiti dichiarato di «perdonare» la famigerata banda che tiene in ostaggio i loro cari.

Il messaggio è stato diffuso da Christian Aid Ministries (CAM), l’organizzazione no-profit statunitense con cui il gruppo era ad Haiti.

I missionari sono stati rapiti mentre si recavano all’aeroporto, dopo aver visitato un orfanotrofio che si trovava ad una trentina di km a est della capitale Port-au-Prince.

Il gruppo comprende cinque bambini, il più piccolo dei quali ha appena otto mesi. Sedici provengono dagli Stati Uniti, mentre una persona viene dal Canada.

La banda armata che ha organizzato il rapimento, chiamata «400 Mowozo», ha chiesto 1 milione di dollari a testa, e il suo leader – Wilson Joseph – ha minacciato di «piazzare una pallottola in testa» ai missionari se il riscatto non verrà pagato.

Christian Aid Ministries ha riferito che in seguito al rapimento del gruppo di missionari c’è stata una grande mobilitazione: «molte lacrime e migliaia, se non milioni, di preghiere» sono state fatte per la liberazione degli ostaggi. «Per favore, non smettere di pregare. Non stancatevi. Sentiamo un grande bisogno delle vostre preghiere, che sono vitali per la soluzione di questa situazione. Non sappiamo come Dio sceglierà di intervenire, ma desideriamo che sia fatta la sua volontà», si legge nella dichiarazione rilasciata da CAM.

Nonostante la minaccia ai loro cari, i padri di due ostaggi hanno rivolto un messaggio di perdono ai rapitori. «Come famiglia vogliamo perdonare questi uomini. Non abbiamo nulla contro di loro», ha dichiarato in particolare il papà di un ostaggio.

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