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Luterani contro l’hate speech

Un webinar ha esplorato alcuni modi per contrastare l’incitamento all’odio e promuovere l’inclusione, la giustizia e il rispetto sui social media

«Le chiese hanno una responsabilità importante: quella di educare anche in tema di social media e di promuovere una cultura del rispetto. E ancora, di contrastare in ogni modo l’incitamento all’odio e spargere semi di speranza».

Questo, in estrema sintesi, è stato il messaggio lanciato dai relatori di un webinar intitolato Hope Speech not Hate Speech: affrontare l'ostilità e superare le divisioni nello spazio pubblico.

L’evento, tenutosi lo scorso 26 maggio, è stato organizzato congiuntamente dalla Federazione luterana mondiale (Flm) e dall’Associazione Mondiale per la Comunicazione Cristiana (Wacc) e dalla Chiesa Evangelica della Confessione Luterana in Brasile (Ieclb).

In apertura il direttore delle comunicazioni strategiche della Chiesa evangelica luterana in America (Elca), Jocelyn Fuller, ha rivelato quanto la rapida crescita della presenza sui social media della sua chiesa abbia evidenziato anche un forte aumento dell’incitamento all’odio online.

«Il linguaggio, spesso divisivo e esclusivo - ha osservato - ha messo in luce quanto gli Usa siano oggi una nazione polarizzata e divisa». Il team di comunicazione di Elca, ha proseguito, lavora duramente per contrastare quel linguaggio «sostenendo la necessità di operare con un dialogo rispettoso» e «aprendo nuovi spazi alla speranza», un compito assunto con «un’urgenza improvvisa con lo scoppio della pandemia di Covid-19».

Il segretario generale del Wacc, Philip Lee, ha ricordato quanto l’incitamento all’odio online sia uno strumento utilizzato da coloro che «cercano di diffondere ideologie politiche divisive». «Una soluzione - ha proseguito - è cercare di promuovere la diversità e il rispetto online».

La linguista Klára Balicza, coordinatrice del dipartimento per le relazioni ecumeniche ed estere della Chiesa evangelica luterana in Ungheria, ha invece posto l’accento su chi usa parole di odio e sugli effetti che queste hanno su chi le ascolta o le legge.

«Le intenzioni possono essere un’espressione inconscia di paura e frustrazione, ha detto, o possono essere tentativi consapevoli di minacciare e mettere a tacere gli altri».

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