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Annullato il Sinodo della Chiesa valdese del Rio de la Plata

Un focolaio di Covid ha portato all'inevitabile decisione di cancellare l'atteso appuntamento 

Domenica 9 maggio avrebbe dovuto svolgersi la sessione sudamericana del Sinodo delle chiese metodiste e valdesi, in parte in presenza (per i membri dell’Uruguay) e in collegamento da remoto per le chiese argentine.

Purtroppo, nei giorni precedenti, a Colonia Valdense dove avrebbe dovuto tenersi l’assemblea si sono verificati molti casi di Covid, che hanno colpito anche una struttura della Chiesa valdese, l'Hogar Sarandí, che dal 1971 fornisce alloggio e assistenza a persone con disabilità fisiche e mentali, e questo ha reso impraticabile l’incontro, per quanto lungamente atteso.

L’ultimo sinodo in presenza si era infatti tenuto ai primi di febbraio 2020.

«Questo nuovo tempo richiede molta pazienza e flessibilità per adattare ogni momento le opportunità di sostenere le comunità vive e con speranza, in molti modi - ci aveva comunicato poche settimane fa la moderadora della Chiesa valdese del rio de la Plata, pastora Carola Tron- . La pianificazione rimane il più delle volte un ricordo di buone intenzioni poiché la realtà supera tutti i piani prestabiliti. Ma in situazioni avverse come queste c'è una forza ispiratrice che viene da Dio che ci unisce e ci aiuta a lavorare sulla pazienza, la tolleranza, la comprensione e, soprattutto, sull'accompagnamento nella speranza della comunità. Sappiamo che la paura non deve lasciarci isolati e che è possibile accompagnarci in modi nuovi

. La post-pandemia portera con sè sicuramente nuovi strumenti e nuovi modelli di chiesa. Quando la realtà cambia, può essere anche un momento di grandi opportunità per trovare percorsi istituzionali più in linea con i contesti attuali. I cambiamenti a volte richiedono troppo tempo, ma le crisi inevitabilmente li accelerano. Possiamo rafforzarci da questa esperienza che a livello globale ci porta anche molto da imparare sulla cura della vita e della casa comune che abitiamo. In ciò, come comunità cristiane, siamo chiamati ad essere amministratrici e amministratori, seguendo con gioia la via del discepolato ed essendo una voce profetica in un mondo travagliato, ricordando sempre che la certezza è nell'alba della Risurrezione».

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