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Chiese cristiane delle Marche condannano l'attentato in Indonesia

«Condanna di ogni forma di fanatismo, intolleranza, violenza e discriminazione da qualunque parte provenga»

In seguito all'attentato in una chiesa in Indonesia, il Consiglio delle chiese cristiane delle Marche ha pubblicato il seguente comunicato stampa.
 
«Nella serenità primaverile della Domenica delle Palme è piombata una notizia drammatica: in Indonesia due kamikaze legati all’Isis hanno effettuato un attentato effettuato nella cattedrale di Makassar, provocando venti feriti.
Noi, come Consiglio delle Chiese Cristiane delle Marche, e cioè come cristiani ortodossi, anglicani, cattolici, riformati, battisti, avventisti, valdesi, metodisti, vogliamo esprimere la ferma condanna degli attentati e delle persecuzioni perpetrate contro i cristiani in tutto il mondo e contro qualsiasi essere umano non rispettato nella sua dignità di persona e nella sua libertà di coscienza, dalla Nigeria al Pakistan, dall’Iraq al Myanmar.
 
E al contempo, consideriamo pericolosa l’indifferenza e il silenzio da parte dei media, dei social e del grande pubblico, nella convinzione che proprio tale indifferenza nei confronti di massacri, persecuzioni e violenze possa renderli più letali.
 
Ed in questo contesto, nella decisa condanna di ogni forma di fanatismo, intolleranza, violenza e discriminazione da qualunque parte provenga, affermiamo la necessità di un dialogo costruttivo con il mondo islamico, con l’ebraismo, con l’induismo, il buddhismo, tutte le religioni e con tutti gli uomini che nella loro coscienza operano per il bene come sinceri costruttori di pace.
 
Nell’impegno per il rispetto della persona, dei diritti umani e della libertà di coscienza in ogni situazione ed in ogni parte del mondo, in occasione della Settimana Santa e della Pasqua 2021, proclamiamo con fermezza che egoismo, cattiveria ed indifferenza non avranno l’ultima parola, perchè Cristo ha vinto la morte ed è lui il fondamento primo di una umanità nuova e di un mondo solidale, libero ed unito, che tutti possiamo contribuire a costruire».
 
Foto di Rainer Jehl

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