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«Non spegnere i riflettori sulla Bielorussia»

I protestanti della Repubblica Ceca chiedono all'Europa e ai mezzi di comunicazione di non lasciare soli i tanti manifestanti arrestati dopo le proteste dello scorso anno

La Chiesa evangelica dei Fratelli Cechi ha il merito di pubblicare un documento che vuole invitare la popolazione della Repubblica Ceca e dell’Europa tutta a non spegnere i riflettori sulla questione dei diritti umani in Bielorussia.  Dopo le elezioni della scorsa estate e le conseguenti manifestazioni che denunciavano i brogli e che, brutalmente represse, hanno attirato l’attenzione del mondo su Minsk, da alcuni mesi la questione bielorussa non trova spazio sui giornali.

Ecco il testo della lettera:

 «Abbiamo seguito la situazione di tensione in Bielorussia con profonda preoccupazione. Le proteste contro il regime dittatoriale del presidente Lukashenko vanno avanti da sette mesi. Sebbene le elezioni presidenziali dello scorso agosto siano state evidentemente truccate, il regime non è disposto a fare marcia indietro. I manifestanti dell'opposizione devono affrontare minacce e persecuzioni permanenti. Ci sono evidenze credibili di centinaia di casi di aggressioni fisiche, torture e violenze sessuali contro i manifestanti. Nuovi casi emergono ogni giorno. Contemporaneamente, i processi contro gli organizzatori della protesta continuano.

Arriviamo con la nostra chiamata in un momento in cui l'attenzione internazionale sta diminuendo e quando i manifestanti diventano sempre più esausti. Nessuna svolta si è concretizzata e, a prima vista, non sta succedendo nulla. Questo è un motivo in più per il sostegno della nostra Chiesa al popolo bielorusso in tutti i modi possibili. Stiamo organizzando una riunione di culto comune, collaborando strettamente con la comunità bielorussa locale.

Vogliamo invitare il pubblico ceco e quello europeo a seguire con attenzione la grave situazione in Bielorussia.

Non lasciamo che i nostri problemi legati alla pandemia nascondano alla nostra vista i molti posti nel mondo in cui prevalgono ingiustizia, oppressione e non libertà».

 

Foto di Максим Шикунец, manifestazioni del 16 agosto 2020

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