L’Asilo dei Vecchi di San Germano Chisone (To), radici salde e sguardo al futuro
23 febbraio 2021
Un importante progetto prevede la trasformazione in una struttura moderna, al servizio del territorio
La popolazione invecchia: aumentano le persone con oltre 65 anni e diminuiscono giovani e adulti. L’Italia è il Paese con la popolazione più vecchia d’Europa: il 22,8% del totale ha più di 65 anni, a fronte del 20,3% in Europa. Secondo i dati pubblicati da Eurostat (2019), nel nostro Paese 13,78 milioni di persone sono over 65 ma tra queste oltre la metà (7 milioni) è over 75.
L’invecchiamento demografico è ormai un processo ineludibile in quasi tutti i paesi a sviluppo avanzato. Occorre dunque un grande cambiamento culturale che porti a politiche mirate per governare e supportare questo fenomeno che vede coinvolti non solo gli anziani ma l’intero nu- cleo familiare che vi gravita attorno.
Sono proprio questi dati, statistiche e consi- derazioni – ritratto anche dei nostri territori pe- demontani così complessi e articolati – il punto di partenza che ha spinto la Csd – Diaconia valdese a dare il via a un nuovo progetto per l’Asilo dei Vecchi di San Germano Chisone (To). Si tratta della trasformazione da attuale struttura mista Rsa-Ra-Raa, per autosufficienti e non, a struttura dedicata esclusivamente ai non-autosufficienti. Questo a scapito di una piccola riduzione del totale dei posti disponibili: dagli attuali 94 a 86 (ma oggi il numero massimo dei posti Rsa è 57).
«La scelta di trasformare la struttura – afferma Manuela Silvia Rivoira, direttrice della Diaconia valdese Valli – è stata presa dalla Csd per rispondere meglio alle richieste che provengono dal territorio, ed è in linea con le attuali tendenze, che puntano verso una maggiore assistenza domiciliare per chi è ancora autosufficiente, o per la residenzialità in strutture specifiche per chi non lo è. Stare al passo con i tempi, ascoltare il proprio territorio ed essere in grado di offrire servizi e progetti performanti è nostro dovere».
Negli anni la richiesta degli utenti si è modificata: le persone autosufficienti tendono a rimanere nel proprio domicilio per il maggior tempo possibile e la richiesta di ricovero in struttura arriva quando le condizioni sanitarie non permettono più la permanenza a casa o la famiglia non riesce ad assicurare la presenza e la cura necessarie. Il vincolo dei 57 posti autorizzati Rsa da destinarsi a persone parzialmente autosufficienti o non-autosufficienti è diventato penalizzante, in quanto allo stato attuale non si riescono a soddisfare le richieste di ricovero per persone non-autosufficienti mentre, d’altro canto, scarseggiano le domande di persone autosufficienti che non riescono a coprire i 37 posti a disposizione.
L’Asilo si è quindi ritrovato ad avere, suo malgrado, posti letto vuoti e il ripensamento sulla tipologia della struttura si è reso urgente e necessario: a tutto questo, c’è da aggiungere che la Regione Piemonte, in fase di ristrutturazione, non consente più la coesistenza in un’unica struttura di Rsa e Ra. Al fine di poter continuare a dare risposte alle persone autosufficienti si lavora a un’integrazione fra servizi di supporto alla domiciliarità e Asilo dei Vecchi.
Oltre all’assistenza domiciliare e alla consegna pasti, già attive sul territorio, sono allo studio misure alternative alla casa di riposo che vengano incontro a esigenze sempre più puntuali e individualizzate: lo sviluppo di questi nuovi servizi dipenderà dalla presenza di domanda e dall’evoluzione della stessa. Quindi, l’Asilo dei Vecchi, che ha una tradizione centenaria, è pronto a rinnovarsi in osmosi con il territorio e in armonia con le nuove esigenze degli anziani e delle loro famiglie.
«È nostro dovere – prende la parola Carlo Baret, presidente dell’Asilo – potenziare e migliorare un servizio di cui l’intera val Chisone, ma non solo, può beneficiare. A metà marzo, quindi, è previsto l’inizio dei lavori per l’ammodernamento finalizzato a trasformare l’intera struttura in una Rsa, nonché in un centro specializzato nel recupero fisioterapico. Una realtà moderna ed efficiente in grado anche di mantenere e generare posti di lavoro». Il progetto di trasformazione è ingente e richiede alcuni anni.
Sono previste due fasi: la prima, che interessa tutto il quarto piano dell’Asilo e parte del terzo, potrebbe venire conclusa nell’autunno 2022, mentre la seconda, che riguarda la restante parte del terzo piano e il piano terreno (e più marginalmente gli altri due piani degli ospiti, il primo e il secondo), potrebbe terminare nell’estate del 2023. Per il piano terreno, in particolare, si cerca una migliore disposizione dei locali di servizio, oggi non ottimale.
Contemporaneamente alla prima fase dei lavori di trasformazione si effettueranno anche gli interventi necessari per ottemperare agli obblighi previsti dalle normative antincendio e per la sicurezza. L’intera trasformazione, il cui costo previsto supera il milione e mezzo di euro, è finanziato mediante fondi dell’Otto per Mille della Chiesa valdese che coprono circa il 35-40% mentre il rimanente è coperto da risorse proprie dell’Asilo. Un aiuto importante può arrivare da tutti coloro che, sensibili alla causa – grazie anche a eventi e campagne per raccogliere fondi – vogliono aiutare l’Asilo. Ci piace ricordare che è stata proprio la comunità locale a consentire la costruzione originale dell’Asilo dei Vecchi, nel 1894, sotto l’impulso del pastore Carlo Alberto Tron.