Essere testimoni della vicinanza di Dio
05 febbraio 2021
Un giorno una parola – commento a Salmo 56, 13
Tu hai salvato l’anima mia dalla morte, hai preservato i miei piedi da caduta, perché io camminassi, davanti a Dio, nella luce dei viventi
Salmo 56, 13
Un angelo del Signore sopraggiunse e una luce risplendette nella cella. L’angelo, battendo il fianco a Pietro, lo svegliò, dicendo: «Alzati, presto!». E le catene gli caddero dalle mani
Atti degli apostoli 12, 7
Ieri abbiamo riflettuto su un testo biblico che ci ricordava come il Signore ci sia vicino nel momento dell’afflizione; oggi siamo invitati a riflettere su un testo che ci invita a riconoscere, nel momento in cui è passata la tempesta, quelli che sono stati gli interventi di Dio nei momenti del dolore. A tutti è capitato di vivere momenti difficili nella propria esistenza; forse alcuni di questi momenti bui li stiamo ancora vivendo, mentre altri fortunatamente ce li siamo lasciati alle spalle. E ci saremo accorti che Dio ci è stato vicino nel momento della tribolazione, e adesso il nostro cuore sente il desiderio di esprimere al Signore la nostra gratitudine. Ma il Salmo va oltre e ci indica anche una missione da compiere una volta superato un momento difficile con l’aiuto del Signore: dobbiamo diventare testimoni della vicinanza e dell’azione di Dio presso il nostro prossimo. Quante volte ci capita di incontrare persone che stanno attraversando un momento di sofferenza, a volte simile ai momenti dolorosi che abbiamo vissuto noi e nei quali abbiamo sperimentato l’aiuto di Dio. Sono queste le occasioni che Dio ci offre per essere davvero prossimo dei nostri fratelli e delle nostre sorelle e offrire loro una parola e una testimonianza di consolazione, sapendoli ascoltare, sapendo capire e venire incontro alle loro esigenze secondo le nostre possibilità, dicendo loro una parola di speranza e facendo loro percepire la nostra vicinanza che vuole veicolare la vicinanza e la consolazione di Dio. Quante volte è capitato che una persona ha ritrovato fiducia in Dio e in sé per aver ricevuto da qualcuno la parola giusta al momento giusto e soprattutto la vicinanza fraterna appropriata! È questo il compito che ci affida il Signore: Egli vuole amare e consolare la nostra umanità, e spesso desidera farlo attraverso di noi, che siamo chiamati ad essere strumenti del suo amore e della sua consolazione.