Culto al Colle della Croce, appuntamento che si rinnova
20 luglio 2020
Resiste la tradizione dell'incontro fra riformati italiani e francesi lungo la linea di confine fra i due Paesi
Ci si avvicina all’edizione numero 90 del culto al Colle della Croce. Venne ideato nel 1933, per volontà dei gruppi giovanili delle chiese valdesi della val Pellice(To) e delle chiese riformate del Queyras (nel versante francese).
Siamo ormai lontani dalle migliaie di persone dei primi anni in cui forse c’era più forte la voglia di incontrarsi (e meno le occasioni). Domenica 19 luglio sono state alcune decine le persone che hanno deciso di partecipare al culto, alla rencontre, al Colle della Croce, in alta val Pellice, al confine con la Francia. Un incontro nato appunto negli anni ’30 del secolo scorso, sospeso quasi subito per i venti di guerra e ripreso con forza nell’immediato dopoguerra e che l’impegno della chiesa valdese di Bobbio Pellice continua a far vivere nella seconda metà di luglio.
Sul Colle della Croce si sono spese molte parole. A ricordare come venne scelto è Emmanuele Tron, sulle pagine dell’Eco delle Valli Valdesi del 1934.
Un luogo simbolico scelto «in occasione del Campo Unionista di Villar, da alcuni giovani pastori valdesi e francesi delle Hautes-Alpes che lanciarono l’idea di un incontro della gioventù dei due paesi, e designarono il Colle della Croce come il luogo più facilmente accessibile dai due versanti della frontiera.[...] L’appuntamento generale delle Unioni giunte dalla val Pellice, dalla val San Martino e da Pinerolo (alcuni perfino da Torino) era per le otto al Prà». Nonostante la dura salita necessaria per salire al colle, più lunga e ripida dalla parte italiana, la giornata di incontro è stata arricchita anche dai Trombettieri della val Pellice che ormai da alcuni anni si impegnano per la parte musicale del culto. La predicazione invece quest’anno è stata curata dalla pastora francese Agnes Marie Rive in una giornata fortunatamente soleggiata.