Carlo e Nello Rosselli, due antifascisti
09 giugno 2020
Valdo Spini: «La lezione fornitaci dai due fratelli antifascisti è ancor più attuale per un’Italia e un’Europa che si vogliono rialzare». Oggi alle 17.30 è previsto un webinar commemorativo
A Bagnoles-de-l’Orne il 9 giugno di 83 anni fa i fratelli Carlo e Nello Rosselli furono assassinati dalla Cagoule, un’organizzazione terroristica francese d’ispirazione fascista, probabilmente su mandato ricevuto dai servizi segreti italiani.
I due fratelli erano teorici di un socialismo liberale che rifiutava il marxismo e s’ispirava in parte al laburismo inglese. I fratelli Rosselli furono attivi nell’opposizione al fascismo sin dal 1922. Dettero vita al foglio clandestino «Non Mollare», cui collaborano anche Ernesto Rossi, Piero Calamandrei e Gaetano Salvemini.
Nel 1929 Carlo riesce a fuggire dal confino di Lipari e si rifugia in Francia e a Parigi, con altri antifascisti fuorusciti, fonda il movimento «Giustizia e Libertà».
«Una testimonianza etica ed europeista che oggi ci appare ancora di strettissima attualità – ha dichiarato ieri a Nove da Firenze Valdo Spini, presidente della Fondazione Circolo Fratelli Rosselli –. I fratelli Rosselli – ha proseguito – furono uccisi dai fascisti quando non avevano ancora compiuto 40 anni e avevano iniziato la loro attività politica e culturale quando ne avevano poco più di 20. Il loro esempio continua ad essere un faro, soprattutto per le nuove generazioni che si stanno formando, politicamente e culturalmente, in questo periodo di crisi.
Il movimento antifascista fondato da Carlo Rosselli nel 1929 si chiamava “Giustizia e Libertà”, i due principi che sono sottostanti al socialismo liberale.
Crediamo che oggi più che mai, di fronte alle sfide economiche e sociali che l’emergenza sanitaria ha messo in luce, a livello nazionale ed europeo, i valori interpretati per tutta la vita dai Rosselli siano ancora più necessari. È necessario che la ripartenza sia basata su programmi politici, piattaforme sociali e orientamenti ideali che siano all’insegna dell’indissolubilità di quel binomio. Perché non vi è libertà senza giustizia, e viceversa, e ci sembra un monito che in qualche modo è capace anche di dialogare con “No justice, no peace”, slogan antirazzista di tante piazze di questi giorni, dopo la tragica vicenda di George Floyd».
Scriveva Carlo Rosselli: «Il problema italiano è essenzialmente un problema di libertà; senza uomini liberi, nessuna possibilità di Stato libero. Senza coscienze emancipate, nessuna possibilità di emancipazione delle classi. Il circolo non è vizioso. La libertà comincia con l’educazione dell’uomo e si conclude con il trionfo di uno Stato in cui la libertà di ciascuno è condizione e limite alla libertà di tutti».
Proprio quest’anno (2020) la Fondazione Circolo Fratelli Rosselli festeggia il trentennale della sua costituzione e il riconoscimento giuridico ottenuto da parte della Presidenza della Repubblica come Ente morale e sempre quest’anno si festeggia anche il centenario del Circolo di Cultura, perché, come ricordano le motivazioni espresse nel Decreto presidenziale: «La Fondazione si propone, principalmente, di promuovere, sostenere e facilitare le attività e tutte le iniziative del Circolo di Cultura, già operante nel 1920-24 e successivamente rifondato nel 1944».
Già, perché proprio nel 1920 alcuni giovani, tra cui i fratelli Carlo e Nello Rosselli, Piero Calamandrei, Ernesto Rossi, Alfredo e Nello Niccoli, sotto il magistero di Gaetano Salvemini, fondano a Firenze il Circolo di Cultura.
Dall’aprile del 1923 il Circolo ebbe poi una sua struttura ufficiale e una sede in Borgo Santi Apostoli 27 dove, per iniziativa dei fratelli Rosselli, fu costituita un’ampia biblioteca con periodici italiani e stranieri.
Nella seconda ondata di violenza fascista che seguì il delitto Matteotti, il Circolo di Cultura (che aveva preso un orientamento decisamente antifascista) il 31 dicembre del 1924 fu devastato e il suo materiale distrutto e pochi giorni dopo, con decreto prefettizio del 5 gennaio 1925, chiuso.
«Il nostro compito – si legge ancora su Nove da Firenze, conclude Spini – è per tanto quello di continuare a far conoscere, soprattutto ai più giovani, le opere dei Rosselli e il loro percorso, provando a raccoglierne simbolicamente il testimone, facendo ogni giorno cultura, che è il motore di ogni cambiamento possibile».
Per riflettere sulla ricorrenza oggi pomeriggio, martedì 9 giugno dalle 17.30, si terrà via web una tavola rotonda dal titolo «Attualità di Socialismo e Liberalismo: prospettive a confronto».
Relatori della conferenza saranno Valdo Spini, presidente Fondazione Circolo Fratelli Rosselli, e Marco Almagisti, dell'Università di Padova; Leonardo Morlino (Università Luiss di Roma), Massimiliano Panarari (Università Mercatorum di Roma), Giorgia Bulli (Università di Firenze), Rosa Fioravante(Università di Urbino), Francescomaria Tedesco (Università di Camerino), Alessandro Giacone (Università di Bologna), Eric Vial (Université de Cergy-Pontoise), Leila El Houssi (Università di Firenze), Jacopo Perazzoli (Università degli Studi di Milano).
Qui l'indirizzo per partecipare all'incontro via zoom:
Meeting ZOOM ID 447 836 7941 - https://us02web.zoom.us/j/4478367941
La Fondazione Circolo Fratelli Rosselli di Firenze è la diretta continuatrice del Circolo di Cultura animato dai fratelli Rosselli (sotto il magistero di Gaetano Salvemini negli anni 1920-24) e indirizza la sua attività su quattro principali filoni: ricerche, pubblicazioni, convegni e memoria, ovvero studio della tradizione etica e del pensiero dei fratelli Carlo e Nello Rosselli.