Quando la chiesa ti aiuta a cambiare vita
25 febbraio 2020
Compie 50 anni il Committee on the Self-Development of People della Chiesa presbiteriana degli Usa, che aiuta singoli e piccole comunità a migliorare le proprie condizioni di vita
Erano tempi di dura polarizzazione politica, negli Usa, in cui le questioni del razzismo e della povertà erano al centro della discussione e le chiese cercavano un modo per affrontarle. Erano gli anni Settanta, ma potrebbero anche essere gli anni 20 del 2000.
Una delle risposte più importanti a quel problema, che oggi compie 50 anni, è il Presbyterian Committee on the Self-Development of People (Sdop), l’azione di «una manciata di gente», come la definisce il coordinatore pastore Alonzo Johnson (qui l’articolo che ne parla), che si preoccupava di giustizia, diritti civili, equità economica. Un lavoro che continua ancora oggi, e che ogni anno viene ricordato con la “Sdop Sunday” nel periodo della quaresima: quest’anno sarà il 15 marzo.
Il termine “self-development” è un concetto chiave nell’azione del Comitato Sdop, incentrata fin da subito nell’assistenza di persone svantaggiate, povere o con qualche disabilità, «ovunque nel mondo, nel loro sviluppo personale», come si legge in un libro pubblicato in occasione del ventennale, con una particolare attenzione alle minoranze presenti nel paese.
L’obiettivo è mettere in grado le persone e le comunità di cavarsela da sé, con un sostegno economico iniziale, che possa portare al miglioramento della loro condizione. Non vengono finanziate organizzazioni, ma piuttosto viene stimolata la creazione di piccoli gruppi, almeno 10 persone, per proporre un progetto che possa portare vantaggio alla comunità. Negli anni sono stati realizzati progetti di agricoltura locale sostenibile, educazione di giovani afroamericani a basso reddito, e all’estero è stato dato sostegno a piccole comunità nel centro America (Panama, Repubblica Dominicana, Belize).
Il Comitato, formato da persone molto diverse sotto il profilo etnico, geografico e generazionale, valuta i progetti da finanziare, le aree da visitare, la formazione da realizzare. Una dei suoi membri, Samantha Paige Davis è stata inserita dalla rivista Essence nella lista delle 100 donne di colore che hanno rappresentato fattori di cambiamento, tra cui l’ex first lady Michelle Obama e la ginnasta Simone Biles. Paige Davies è la fondatrice di Black Swan Academy, una organizzazione no-profit che ha creato una rete di giovani leader afroamericani.
Il Comitato lavora con partner ecumenici e con altri ministeri della PcUsa, tra cui Racial Ethnic & Women’s Intercultural, Presbyterian Hunger Program, Presbyterian Disaster Assistance.
«Uno degli aspetti più potenti del Sdop - afferma Johnson - è che è stato questo ministero a insegnare alle chiese qualcosa sull’intricata questione della povertà. E lo ha fatto perché i nostri insegnanti sono stati le comunità. I nostri insegnanti sono stati i progetti che abbiamo sovvenzionato, le relazioni che abbiamo creato nelle comunità. è qualcosa di davvero potente e importante… abbiamo ascoltato le comunità e loro ci hanno insegnato che cosa vuol dire combattere la povertà in un modo autentico e sostanziale».