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L’ecumenismo partecipativo in Europa

Di partecipazione delle chiese cristiane alla costruzione dell’Europa dal punto di vista giuridico, teologico e sociale si è discusso dal 7 al 9 gennaio a Strasburgo

Di quanto sia importante la cooperazione tra istituzioni ecumeniche in Europa si è discusso in questi giorni a Strasburgo. E lo ha evidenziato anche il presidente della Conferenza delle Chiese europee (Kek), il pastore Christian Krieger, nel suo intervento intitolato: Costruire l’Europa insieme - 50 anni di collaborazione tra la Santa Sede e il Consiglio d'Europa.

Il convegno della Conferenza delle chiese europee (Kek), che si è tenuto dal 7 al 9 gennaio, è stato organizzato insieme alla Missione permanente della Santa Sede in collaborazione con la Facoltà di teologia cattolica dell’Università di Strasburgo e aveva come focus la partecipazione delle chiese alla costruzione dell’Europa dal punto di vista giuridico, teologico e sociale.

«La sfida dell’impegno ecumenico è sempre stata volta a rafforzare le relazioni tra le chiese, senza dimenticare le azioni politiche e sociali», ha affermato Krieger. 

«In particolare l’azione ecumenica ha saputo fornire credibilità alla Parola delle chiese e rendere preziosa anche la rappresentazione delle stesse nello spazio pubblico».

Krieger ha anche ricordato la proficua collaborazione esistente tra la Kek e la Commissione delle Conferenze Episcopali (Comece): «Sono lieto di ricordare che gli osservatori cattolici hanno anche preso parte agli incontri che nel passato furono necessari per poter arrivare alla nascita e alla fondazione della Kek, negli anni ’50», ha concluso.

Il Convegno di studi è stato coordinato da Marija Pejčinović Burić, segretario generale del Consiglio d'Europa e da monsignor Marco Ganci, osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa.

Laurence Lwoff, capo dell’Unità di Bioetica del Consiglio d’Europa ha sottolineato l’importanza del ruolo delle chiese, in tema di diritti umani. «I valori spirituali sono parte integrante della riflessione legata agli sviluppi nel campo biomedico e bioetico sia a livello individuale sia sociale», ricordando il prezioso ruolo che la Kek ha avuto negli anni, contribuendo a favorire le discussioni relative ai temi etici, bioetici e sul fine vita.

La Kek, infatti, è membro osservatore del Forum intergovernativo di discussione del Consiglio d’Europa, sia nel Comitato per la bioetica (Dh-Bio) e nel Comitato direttivo per le politiche e le prassi in materia di istruzione (Cdppe).

Il segretario esecutivo della Kek, il pastore Sören Lenz, ha sottolineato quanto sia importante la presenza del movimento ecumenico all’interno di istituzioni internazionali come il Consiglio d’Europa: «L’ecumenismo è un’agorà, una piazza, un luogo nel quale dialogano e si confrontano tradizioni e visioni teologiche diverse. Per questo è necessario un dialogo schietto, aperto, sincero, e che questo dialogo sia condotto sempre con spirito di solidarietà. Questo spirito - ha proseguito Lenz - è importante non solo per il dialogo ecumenico ma anche per il dialogo con gli attori politici europei. All’interno della Kek, insieme ai nostri fratelli e sorelle cattolici, continueremo a dialogare il Consiglio d’Europa e l’Unione europea», ha concluso. 

La Conferenza delle Chiese europee, nota anche con la sigla Kek, dalla denominazione tedesca Konferenz Europäischer Kirchen, è un organismo ecumenico tra chiese cristiane d’Europa fondato nel 1959 per promuovere la riconciliazione, il dialogo e l'amicizia tra le varie confessioni. Ne fanno parte la maggior parte delle principali Chiese europee protestanti, ortodosse, anglicane e vetero-cattoliche. Con l’eccezione della Chiesa cattolica. Le chiese membro sono attualmente 114.

Il Consiglio d’Europa sostiene la libertà di espressione e dei media, la libertà di riunione, l’uguaglianza e la protezione delle minoranze. Ha lanciato campagne su temi quali la protezione dei minori, i discorsi di odio online e i diritti dei rom, la più grande minoranza europea. Il Consiglio d’Europa aiuta gli Stati membri a combattere la corruzione e il terrorismo e ad avviare le necessarie riforme giudiziarie. Il suo gruppo di esperti costituzionali, noto come la Commissione di Venezia, offre consulenza legale ai paesi di tutto il mondo.

 

 

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