Preghiera ecumenica per la pace in Siria
18 dicembre 2019
Il Consiglio ecumenico delle chiese ha invitato il siriano Mourad per pregare insieme per la pace in Siria e in tutto il Medio Oriente
Al termine della seconda settimana dell’Avvento, lo staff del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) si è riunito nella cappella del Centro ecumenico di Bossey (Ginevra), per una speciale preghiera dedicata alla Siria e a tutto il Medio Oriente. La preghiera è stata guidata da padre Jack Yaqoub Mourad, oggi a capo del monastero cattolico siriaco di Sant’Eliano ad al-Qaryatayn.
Nella sua preghiera Mourad ha anche ricordato il suo rapimento avvenuto il 15 maggio attuato da un gruppo armato, legato all’Isis. Un fatto che l’ha portato, insieme ai suoi compagni, a vivere terribili mesi di prigionia nella città di Raqqa, il luogo che l’organizzazione terroristica aveva scelto come quartier generale in Siria. «Noi - ha rilevato Mourad -, siamo chiamati al dialogo con i nostri vicini musulmani».
Una frase importante, quella di Mourad, se si pensa alla terribile esperienza che l’ha costretto ai terribili giorni di detenzione e di paura. Mourad, fortunatamente, riuscì poi a sfuggire grazie all’aiuto di un giovane musulmano che ha guidato una moto pe rcondurlo fuori città. Detenzione che malgrado il lieto fine l’ha sottoposto a una dura pressione psicologica.
La celebrazione ecumenica è stata guidata utilizzando inni e preghiere delle diverse tradizioni religiose per chiedere la pace in Siria e in tutto il Medio Oriente e la pronta guarigione per le persone che soffrono a causa dei numerosi conflitti presenti nell’area.
I credenti e i mebri del Cec in preghiera nella cappella del Centro ecumenico hanno invocato Dio come Principe della Pace. «Signore - hanno esortato -, preghiamo per la pace e per coloro che vivono nelle città e nei villaggi lacerati dai conflitti. Ti chiediamo di fermare le guerre e le violenze che attanagliano non solo la Siria ma tutto il Medio Oriente; ti chiediamo di portare la pace anche a coloro che piangono in silenzio nelle loro case, nei campi profughi, nelle carceri. Chiediamo la tua pace anche quando la speranza sembra sparire in noi». Canzoni e letture in arabo hanno infine accompagnato lo staff dell’organizzazione ecumenica e Mourad nella preghiera. Mourad ha invitato tutti a essere «strumenti di pace su questa terra», e ha concluso la sua preghiera cantando al Signore in siriaco.