Chiese per i migranti in Europa, una lettera alle istituzioni comunitarie
10 dicembre 2019
Praticare la solidarietà, condividere le responsabilità e dimostrare la leadership
"Exercise solidarity, share responsibility, show leadership" ovvero "praticare la solidarietà, condividere le responsabilità e dimostrare la leadership" in materia di politiche sull’asilo e le migrazioni. Si intitola così una lettera congiunta firmata dalla Conferenza delle Chiese europee (Kek) e dalla Commissione delle chiese per i migranti in Europa (Ccme). La missiva è stata inviata il 6 dicembre dalle organizzazioni ecumeniche a Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, Charles Michel, presidente del Consiglio europeo e David Sassoli, presidente del Parlamento europeo.
«Teniamo molto alla dignità inviolabile di ogni essere umano creato a immagine di Dio – si legge nel testo – e siamo profondamente impegnati rispetto alle tematiche dei beni comuni, della solidarietà globale e di una società che accolga gli stranieri». È in questo contesto che ci rivolgiamo oggi a voi, sulla necessità di una politica dell’UE in materia di asilo e migrazione globale che sia orientata al rispetto dei diritti umani, all’inclusione e alla protezione delle persone».
Le due organizzazioni hanno poi espresso alcune raccomandazioni alle istituzioni comunitarie, esortandole a «facilitare un meccanismo globale, preferibilmente a lungo termine, giuridicamente valido per la ricerca e il soccorso» nel Mediterraneo. Infine, hanno chiesto ai tre vertici degli organismi europei di «adottare un sistema di ricollocazione delle persone soccorse in mare così come di chi arriva nei Paesi lungo le frontiere meridionali del continente».
La proposta delle chiese arriva tra l’altro a pochi giorni dall’appuntamento della Fcei al Parlamento europeo, oggi martedì 10 dicembre, per la presentazione del progetto dei corridoi umanitari europei, alla quale parteciperanno anche Torsten Moritz, segretario esecutivo della Ccme e il pastore Christian Krieger, presidente della Kek, autori della lettera all’UE.