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49 persone che l’Europa non sa accogliere

Le drammatiche vicende delle due navi con a bordo anche donne e bambini nel mare in tempesta mentre nessun governo concede un porto di approdo

«Come protestanti italiani ci rallegriamo dell’esito della missione umanitaria di Open Arms che ha liberato oltre 300 persone dall’incubo delle violenze, degli stupri e dello sfruttamento nei campi di detenzione libici, ma al tempo stesso denunciamo che, ancora una volta, l’Italia e le istituzioni europee non abbiano risposto all’appello umanitario lanciato da Sea Watch (e a quello dell’altra ong, Sea-Eye)». Queste le parole rilasciate all’agenzia stampa Nev- Notizie Evangeliche da Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) che proprio prima di Natale ha firmato accordi di partenariato con le due Ong che si occupano di ricerca e soccorso in mare.

«Infatti, mentre Open Arms ha trovato un porto di accoglienza in Spagna, la Sea Watch naviga con 32 naufraghi a bordo senza nessuna indicazione sul porto di destinazione, dopo aver ricevuto il rifiuto a concedere un porto sicuro da parte di cinque governi (Italia, Malta, Spagna, Paesi Bassi e Germania) del cosiddetto Occidente cristiano» ha proseguito Negro. Stessa sorte per la Sea-Eye che a bordo ha ricoverato 17 persone; entrambe ancora non sanno quale sarà la loro sorte. Da 13 giorni vagano in un mare che ora è in piena tempesta. Onde alte tre metri, temperature prossime allo zero, bambini di 1, 6 e 7 anni a forte rischio di disidratazione e ipotermia e nessuna soluzione in vista. Malta ha concesso l’ingresso nelle acque territoriali al loro fine di cercare riparo dalle intemperie lungo la costa, ma senza alcun permesso di sbarco. Scarseggiano viveri e farmaci e aumenta lo sconforto a bordo fra chi non comprende perché stia accadendo tutto questo.

«Per noi cristiani, che nel Natale abbiamo celebrato la speranza in Cristo e il dono dell’accoglienza, - conclude Negro- è uno scandalo che scuote le nostre coscienze. A chi ci accusa di buonismo replichiamo che il bene del nostro prossimo e l’accoglienza a chi cerca rifugio e protezione non è una debolezza della quale vergognarsi bensì una forza morale che fa grande un Paese e una civiltà».

L’Europa, 500 milioni di abitanti, non sa accogliere 49 naufraghi. I valori che ne hanno ispirato la creazione hanno ricevuto un ennesimo colpo mortale.

Foto tratta dal profilo Twitter di Sea Watch

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