Chiese europee e Medio Oriente
18 dicembre 2018
Si è conclusa il 15 dicembre la conferenza "Verso una convivenza pacifica in Medio Oriente: sfide e opportunità", organizzata dalla Conferenza delle chiese europee (Kek) e Cumberland Lodge
Dal 14 al 15 dicembre 2018, circa 50 rappresentanti di chiese, organizzazioni umanitarie, la politica e il mondo accademico si sono riuniti a Cumberland Lodge, Windsor Great Park, per esplorare strade verso la coesistenza pacifica nella zona del Medio Oriente.
La conferenza, dal titolo “Verso una convivenza pacifica in Medio Oriente: sfide e opportunità”, organizzata dalla Conferenza delle chiese europee (Kek) e Cumberland Lodge, e co – ospitata dalle Chiese Insieme in Gran Bretagna ed Irlanda, ha riunito cristiani provenienti da quella regione e dall’Europa per riflettere insieme sul pluralismo, la cittadinanza, l’educazione e i diritti umani.
Una delle questioni centrali che sono state affrontate è quella del modo in cui gli stati si relazionano con le persone di diversa appartenenza religiosa con la raccomandazione di attuare lo stesso status e trattamento di tutti i cittadini, e di promuovere una società pluralista in cui «la ricchezza della diversità religiosa e culturale dei suoi cittadini sia visibile sia nella sfera pubblica che in quella privata».
Tra le raccomandazioni contenute nel documento finale chiamato “Verso una convivenza pacifica in Medio Oriente” quella indirizzata alle comunità religiose che «dovrebbero distinguere tra il significato religioso delle loro terre o luoghi santi e il potere territoriale su di loro” con una sottolineatura sulla condivisione dei siti culturali che “non deve essere visto come una questione di concorrenza, ma di comunanza».
La conferenza ha anche affrontato altre sfide e opportunità concrete in paesi come Egitto, Iraq, Israele, Giordania, Libano, Palestina e Siria. I partecipanti hanno espresso la necessità che le chiese continuino un dialogo pacifico e costruttivo tra loro e con altre fedi.
Il documento finale ha rilevato inoltre che la necessità di una coesistenza pacifica è anche una sfida
per l’Europa, che è diventata una nuova casa – temporanea o permanente – per molti rifugiati dal Medio Oriente, che accrescono il pluralismo religioso in Europa.