Proseguire nella presenza nello spazio pubblico
01 febbraio 2018
I protestanti di Francia si sono riuniti nella due giorni di assemblea annuale. Temi forti l’accoglienza dei migranti e il rafforzamento del ruolo di interlocutori delle istituzioni
Sono i stati i locali dell’Esercito della Salvezza di Parigi ad ospitare il 27 e 28 gennaio l’annuale assemblea della Federazione protestante di Francia, organismo che riunisce oltre 30 unioni di chiese, dalle riformate a molte fra quelle evangeliche, comprese Assemblee di Dio e alcune sigle pentecostali, e 80 associazioni ad esse collegate, per un totale di quasi 2 milioni di fedeli.
Il presidente della Federazione, pastore François Clavairoly, nella sua ampia relazione che ha aperto i lavori ha ripercorso le tappe più significative di un anno, il 2017, caratterizzato da elettrizzanti momenti di celebrazione e riflessione collettivi, resi possibili dalla ricorrenza dei 500 anni dall’avvio della Riforma luterana. Fra tutti ha voluto ricordare il grande incontro al Municipio di Parigi a settembre cui ha partecipato anche il presidente della Repubblica Emmanuel Macron, e la sontuosa festa finale il 31 ottobre a Strasburgo con un culto partecipato da oltre otto mila persone.
Per l’anno appena avviato Clavairoly ha sottolineato l’importanza di onorare gli importanti impegni ecumenici e interreligiosi intrapresi nel corso del 2017, in cui i momenti di dialogo e comunione hanno costellato il calendario, delineando un nuovo clima che ora va mantenuto; al contempo ha manifestato la volontà di rendere sempre più visibili nello spazio pubblico gli impegni e le istanze del mondo protestante riaffermando la connessione fra parola e azione.
Grande spazio è stato dato alla questione ambientale: Elena Lacida, responsabile della Missione Ecologia e Società della Conferenza cattolica dei vescovi francese e Martin Kopp, presidente della commissione Ecologia e Giustizia climatica della Federazione protestante, hanno presentato il nuovo sito internet di “Eglise Verte”, il progetto ecumenico per la riconversione e certificazione ambientale delle comunità di fede e dei luoghi di culto, nato in risposta alla conferenza sul clima COP21 tenutasi nel 2015 a Parigi e, da parte cattolica, sull’onda di quella ecologia integrale indicata da papa Francesco nella sua enciclica “Laudato si”. Una figura ad hoc è stata creata per coordinare e supportare i poli federativi locali e le reti decentrate create a partire dallo scorso anno per aumentare le relazioni fra le comunità periferiche e gli organi esecuti della Federazione, al fine di aumentare il dialogo, le connessione, la partecipazione. Il giorno seguente, dopo il culto condotto dal presidente dell’Unione delle chiese avventiste francesi Ruben de Abreu, i delegati hanno approvato tre significative raccomandazioni. La prima relativa ad un rilancio dell’appello per una degna accoglienza dei migranti, già presentato dai protestanti francesi nel 2015, e reso più che mai attuale dalle divergenze, anche aspre, emerse in questi mesi fra l’Eliseo e le associazioni laiche e religiose che operano sul campo.
La seconda raccomandazione riguarda invece un’analisi del peggioramento della già critica situazione in Repubblica democratica del Congo, con particolare riferimento alle repressioni patite dai cristiani intenti a manifestare per la convocazione di libere elezioni. Una lettera di solidarietà e vicinanza è stata spedita al pastore Andrè Bokundoa, nuovo presidente della Chiesa di Cristo in Congo a seguito delle dirette minacce patite da alcuni dirigenti della chiesa stessa, ed è stato dato mandato al pastore Clavairoly di attivarsi presso le autorità francesi per allertarle sui rischi legati alla sicurezza personale delle comunità cristiane congolesi.
Per ultimo un punto interno spinoso: il rischio di veder persistere l’assenza di dialogo fra la Federazione e il Cnef, il Consiglio nazionale degli evangelici di Francia che, a seguito della decisione della Chiesa protestante unita di Francia nel 2016 di approvare le unioni fra persone dello stesso sesso, ha scelto di non partecipare a tutti gli eventi congiunti legati al cinquecentenario della Riforma. I delegati hanno votato un testo che auspica di veder messi in atto tutti gli sforzi possibili per riprendere il dialogo e i luoghi e momenti di collaborazione, con l’obiettivo finale dell’unità del protestantesimo francese.
L’assemblea ha infine approvato la richiesta di adesione della Chiesa di lingua giapponese di Parigi e dell’Associazione “Médair France”, specializzata in emergenze umanitarie.