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La Chiesa di Svezia e le fake news sul sesso di Dio

In tutto il mondo rimbalza la notizia dell’abolizione del genere maschile nei testi biblici in riferimento al Creatore.  Ma è falso e inesatto.

Le fake news non risparmiano nessuno. I media di tutto il mondo hanno con molta enfasi riportato la notizia della decisione della Chiesa di Svezia, luterana, di adottare un linguaggio inclusivo neutro per riferirsi a Dio, che, e dovrebbe essere ovvio,  non è uomo né donna, né solo padre dunque, ma al di sopra dei generi. Commenti vari di teologi e opinionisti su giornali e televisioni si sono sprecati.

Ma la notizia semplicemente non è vera e la Chiesa di Svezia ha dovuto in fretta e furia diramare un comunicato di smentita.

Come ha argomentato Sofija Pedersen, presidente del Comitato di culto della Chiesa di Svezia «la notizia è inesatta. Naturalmente le espressioni tradizionali della fede cristiana rimangono nel nuovo Libro di culto che abbiamo deciso di adottare e che viene aggiornato per la prima volta dal 1986. Ora alcune preghiere saranno armonizzate con la nuova traduzione in svedese della Bibbia, datata 2000, più attenta ad un linguaggio inclusivo. Abbiamo scelto di aggiungere alcuni termini di genere neutro per rivolgersi a Dio in alcune preghiere, limitate, laddove è possibile senza stravolgere nulla». Alcuni “lui” diventano quindi “Dio”, annullando indicazioni di genere, tutto qui: «Una scelta che anche dal punto di vista stilistico ci è parsa funzionare meglio per quel che riguarda la liturgia».

Come per l’ebraico (col termine Ruah)  la nuova Bibbia svedese si riferisce  poi allo Spirito Santo come genere femminile (come del resto ha fatto il pastore Fulvio Ferrario nella predicazione di apertura del Sinodo valdese di quest’anno), e tale forma potrà, ma non è un obbligo, venire utilizzata anche nelle preghiere. «Nell’introduzione al culto ad esempio – continua Pedersen – compaiono ora tre possibili opzioni: quella classica, quella che si riferisce allo Spirito al femminile e infine una che recita “Nel nome del Dio Uno e Trino”.

Una lettura frettolosa di quanto stabilito dai 251 membri dell’Assemblea di Chiesa, che si sono riuniti per 8 giorni al fine di dare alla luce il nuovo Libro di culto, è stata dunque causa di un equivoco globale.

In Svezia esiste la categoria di genere neutro in grammatica, ma questa non compare affatto nel nuovo manuale.

Anche Antje Jackelen, arcivescova di Uppsala e primate della Chiesa di Svezia, è intervenuta a seguito del caos generato dal rimbalzo della notizia per smentirla, affermando comunque che  «da un punto di vista teologico Dio va oltre il concetto di genere: Dio non è umano. Per questo dove possibile i pronomi sono sostituiti dalla parola Dio o da indicazioni generiche. Ma sono pochi casi limitati comunque».

Chi vorrà potrà dunque continuare ad immaginarlo come un signore barbuto seduto su una nuvola, o come un occhio inserito in un triangolo. O concentrarsi su problemi più seri.

 

Foto: cattedrale di Uppsala

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