Scambio di luoghi di culto
03 novembre 2017
In Svizzera chiesa cattolica e protestante sanciscono nuovo accordo che prevede la possibilità di utilizzare chiese o templi in base alle necessità
Articolo tratto da Protestinfo.ch
Messe nei templi protestanti e culti nelle chiese cattoliche. La nuova convenzione fra i Riformati e i cattolici svizzeri sull’utilizzo dei luoghi di culto riflette un ecumenismo oramai avanzato.
«Abbiamo adattato le procedure alla realtà. La nuova convenzione certifica che l’ecumenismo non è un’ opzione, ma un’evidenza. 30 anni fa un simile documento avrebbe richiesto una lunga riflessione, mentre ora si tratta di una semplice procedura amministrativa» commenta Cédric Pillonel, segretario generale della Federazione ecclesiastica cattolica del cantone di Vaud in Svizzera. Il riferimento è alle normative entrate in vigore il primo settembre di quest’anno relative alle relazioni fra chiese cattolica e quelle protestanti, in sostituzione degli accordi datati 1984.
«La principale novità riguarda l’utilizzo con regolarità di un dato luogo di culto anche da parte dell’altra confessione» sottolinea Xavier Paillard, presidente del Consiglio sinodale della Chiesa riformata del cantone di Vaud. Fino ad oggi si è trattato per lo più di situazioni una tantum, come per esempio l’uso di un tempio per un funerale cattolico o il contrario, soprattutto nei paesi più piccoli in cui può mancare un edificio della religione del defunto. La nuova convenzione si applica ed estende a tutti i luoghi di culto di entrambe le confessioni, ad eccezione della cattedrale di Losanna e dell’ abbazia di Romainmôtier e concerne le celebrazioni parrocchiali in genere, e poi i servizi funebri e i matrimoni .
«Lo scopo è stato quello di facilitare lo scambio dei luoghi di culto. E di rinforzare lo spirito di reciprocità di tale rapporto - spiega Paillard -. Abbiamo inoltre adattato il vocabolario alla luce della legge sulle relazioni fra Stato e chiese riconosciute nel diritto pubblico, entrata in vigore nel 2007».
Al momento, uno dei progetti al vaglio del consiglio sinodale mira i ridurre il numero dei culti domenicali allo scopo di raggruppare i partecipanti in funzioni più partecipate. I templi che non saranno più occupati diventeranno chiese cattoliche? «Ci stiamo riflettendo. Se le parrocchie lasciano alcuni edifici, la questione si solleverà. Sarebbe ridicolo per i cattolici costruire nuove chiese dato che ci sarebbero strutture non utilizzate già esistenti. Ma tutto ciò sarà deciso caso per caso e con le parti in causa» conclude il pastore Paillard.
Una riflessione che certo può esser utile fare anche alle nostre latitudini.