L’Onu riafferma il ruolo dei religiosi nella prevenzione delle violenze
17 luglio 2017
Le Nazioni Unite hanno ufficialmente lanciato lo scorso 14 luglio “il Piano di azione per prevenire la violenza”, che comprende le numerose raccomandazioni destinate ai leader religiosi per prevenire genocidi e guerre
Dopo due anni di preparazione è stato ufficilamente presentato a New York venerdì 14 luglio il “Piano di azione per i leader religiosi al fine di prevenire incitamento alla violenza” delle Nazioni Unite, che riassume a vari livelli, il ruolo che i rappresentanti religiosi possono giocare nella prevenzione dell’incitamento ai crimini d’odio. A tirare le fila dell’ampio progetto è stato il senegalese Adama Dieng, consulente speciale dell’Onu per la prevenzione dei genocidi, che ha incontrato leader religiosi di tutto il mondo e ha stilato un elenco di raccomandazioni dettagliate per prevenire crimini contro l’umanità.
«La parola, l’autorità e il ruolo stesso dei leader religiosi sono cruciali: è la convinzione che sta alla base dell’iniziativa che presentiamo oggi» ha spiegato nel suo discorso Antonio Guterres, Segretario generale delle Nazioni Unite, durante l’evento organizzato in occasione della presentazione del testoche si può leggere qui.
Sottolineando l’idea originaria, che è stata quella di «un impegno a promuovere la Pace, la comprensione, il rispetto reciproco e dei diritti umani di tutte le persone, compresi quelli di credo, di opinione e di espressione», il segretario Onu ha ricordato «la vasta gamma di modi in nui i responsabilili religiosi possono prevenire l’incitamento alla violenza r contribuire alla Pace e alla stabilità».
Elaborazione e diffusione di messaggi alternativi e pacificatori, monitoraggio degli episodi di incitamento alla violenza, sensibilizzazione nelle scuole, rafforzamento de dialogo interreligioso, coinvolgimento nella vita politica dei leader religiosi, accrescimento del ruolo femminile e dei giovani nei processi di prevenzione della violenza, sono le principali raccomandazioni del documento.
L’Auspicio di Guterres è che il piano possa essere di grande aiuto nel contributo alla costruzione di società pacifiche. Il Cec, il Consiglio ecumenico delle chiese, è stato fra i partner dell’iniziativa, insieme ad altri attori che operano nel settore. In totale sono stati coinvolti 232 responsabili religiosi provenienti da 77 differenti nazioni, in rappresentanza dello spettro delle religioni presenti al mondo.