L’università di York dal 7 al 10 luglio ospiterà l’annuale Sinodo generale della Chiesa d’Inghilterra. La denominazione anglicana vi giunge travolta dagli scandali sessuali.
E’ di questi giorni la clamorosa presa di posizione dell’arcivescovo di Canterbury Justin Welby che ha chiesto ad un suo predecessore, Lord George Carey, di rinunciare alla carica di vescovo onorario. La massima figura spirituale degli anglicani di tutto il mondo ha preso la decisione a seguito della pubblicazione di un’inchiesta indipendente nominata “Abuse of Faith” che ha reso noto le coperture di cui ha goduto per anni il potente e venerato vescovo Peter Ball, amico personale del principe Carlo, condannato a 32 mesi di carcere nel 2015 per lo sfruttamento e abuso sessuale di 18 ragazzi, di età compresa fra i 18 e i 25 anni, che a lui si erano rivolti in cerca di aiuto spirituale, negli anni che vanno dal 1977 al 1992. Carey, nel suo ruolo di leader della Comunione anglicana, testimoniò e prese più volte le difese di Peter Ball, contribuendo ad insabbiare le indagini e la verità per anni.
«Si tratta di un comportamento scioccante e imperdonabile - ha dichiarato Welby ai media britannici - che vede anche i vertici della chiesa coinvolti per aver tradito le vittime che invece andavano aiutate. Sono cose inammissibili, ingiustificabili».
Il report, commissionato dallo stesso Welby, è impietoso nell’elencare le collusioni, le azioni messe in atto per screditare gli accusatori e difendere invece Ball. Che lasciò la carica vescovile e si ritirò per anni in un cottage preso in affitto all’interno di una tenuta di proprietà dello stesso principe del Galles, continuando però a officiare in 17 scuole confessionali della zona.
Fino a che finalmente in questi ultimi anni è giunto il processo e la condanna per quei fatti lontani eppur ancor così presenti nella memoria delle vittime. Cui sono andate le scuse dell’arcivescovo Welby a nome della Chiesa d’Inghilterra per il dolore patito, laddove essi cercavano invece soccorso e consolazione. Dopo soli 16 mesi di carcere, nel febbraio di quest’anno l’ottantacinquenne Ball ha ottenuto la scarcerazione.
Ma l’onda lunga delle sue azioni continuano oggi a propagarsi e rischiano di minare la credibilità dell’intera istituzione religiosa.
Non sono previsti punti all’ordine del giorno nei lavori sinodali dedicati alla questione, ma c’è da giurare che il tema verrà sollevato.
I vescovi e delegati si troveranno di fronte ad un altro tema legato questa volta all’identità sessuale: come accogliere le persone che hanno cambiato il proprio sesso e per questo desidererebbero ricevere un nuovo battesimo. Che però è un atto unico e irripetibile. Il tema è stato sollevato dalla diocesi di Blackburn, che ha chiesto di poter ottenere materiali liturgici, validi a livello nazionale, per accompagnare chi ha scelto di cambiare la propria identità sessuale. Una soluzione potrebbe risiedere nell’adozione in questi casi della liturgia per l’affermazione della fede battesimale, contenuta nel libro di servizio “Common Worship” che contiene tutte le liturgie ufficiali della Chiesa d’Inghilterra.
Ma si prevede battaglia in materia, fra delegati che dovranno vedersela anche con i matrimoni fra persone dello stesso sesso. La Chiesa d’Inghilterra al momento non li prevede, ma a febbraio un documento che ricordava come il matrimonio fosse una prerogativa soltanto fra un uomo e una donna è stato bocciato. E c’è chi vede in questo primo voto lo spiraglio per una nuova visione sul tema. Che sta spaccando la Comunione anglicana a livello globale, con diverse denominazioni, specie in Nord America o in Europa che già autorizzano unioni fra persone dello stesso sesso, ponendosi in contrasto con molte chiese sorelle, soprattutto africane e asiatiche, che hanno già ottenuto sanzioni contro chi si pone in contrasto con le linee guida in materia della Comunione anglicana.