Per il primate della Chiesa d’Inghilterra, l’arcivescovo Justin Welby, l’incendio della Grenfell Tower e gli attacchi terroristici a Londra e a Manchester hanno evidenziato l’«urgente» necessità di avviare un processo di riconciliazione tra le fedi, i gruppi sociali e le generazioni.
In un articolo per il Mail on Sunday, Welby ha messo a confronto le risposte eroiche che i singoli inglesi hanno saputo dare a quelle terribili tragedie con i fallimenti di un governo riluttante ad affrontare le divisioni presenti nel paese.
Descrivendo il modo in cui le comunità si sono attivate insieme dopo la «tempesta di eventi che hanno messo alla prova i nostri valori più profondi con una ferocia quasi inesorabile», l’arcivescovo ha affermato che il paese ha dovuto scegliere tra «l’altruismo» dei singoli individui e dei servizi di emergenza, e l’atteggiamento egoistico del governo.
«Siamo stati severamente messi alla prova su come gestire la diversità, l'integrazione, la mobilità sociale e la disuguaglianza. Il fallimento in questi ambiti è in ultima analisi un fallimento dei valori».
Sempre sul Mail on Sunday, Welby ha affermato che la decisione di lasciare l’UE continua a dividere la nazione, e che i tentativi di sfruttare le differenti posizioni per fini politici potrebbero avere gravi conseguenze.
«Sarebbe un disastro se i nostri negoziatori, di fronte alla determinazione unita dell’UE, entrassero nei luoghi decisionali senza avere la fiducia del sostegno del Regno Unito. (…) Perderemmo l'opportunità di essere un paese che il mondo ammira e benedice per la nostra generosità e visione».
Welby dunque ha proposto un forum o una commissione «trasversale» che possa consentire alle differenti posizioni sulla Brexit di essere dibattute in modo da raggiungere un obiettivo comunemente concordato da portare ai negoziati.
«Ovviamente sarebbe sotto l'autorità del Parlamento, in particolare della Camera dei Comuni. Dovrebbe essere trasversale ai partiti e presieduto da un politico di lungo corso. Ben strutturato, questo forum potrebbe eliminare gran parte del veleno dal dibattito. Gli eventi recenti hanno evidenziato l'urgente necessità di un processo di riconciliazione interna, tra regioni, gruppi sociali, fedi e generazioni.
Il futuro di questo Paese deve poggiare sul bene comune riconciliato, che viene raggiunto attraverso un buon dibattito e il confronto».
«I nostri valori – ha aggiunto ancora Welby – devono poggiare sul riconoscimento della dignità di ogni essere umano, indipendentemente dalla ricchezza, dal suo status o dall'influenza. Devono essere valori vissuti prima di tutto al nostro interno, affinché quando giochiamo quello che credo possa e debba essere un ruolo di guida, possa essere per il bene dei più poveri del mondo».
Per ora la proposta dell'arcivescovo di istituire un forum trasversale è stata respinta dalla segretaria internazionale dello sviluppo, Priti Patel del Partito conservatore. «Siamo abbastanza al chiaro sul voto avvenuto l'anno scorso e non abbiamo bisogno di riprendere gli argomenti del rimanere e del lasciare».
Mentre Yvette Cooper del partito laburista, ha appoggiato la proposta di Welby affermando che «Il governo non può continuare, come al solito, a fingere che le elezioni non siano avvenute e che il popolo non abbia pronunciato il suo giudizio sul piano di Theresa May. L’affare Brexit - se deve durare - deve avere un ampio sostegno dietro di sé, invece di essere qualcosa che è sostenuto da una piccola “cabala” conservatrice», ha detto.
«Justin Welby ha ragione. Ora abbiamo tutti il grande compito di tenere insieme il nostro paese diviso, e questo può essere un inizio».