L’itinerario dettagliato ricevuto dai nostri ospiti Polacchi una settimana prima della nostra partenza ci ha orientato e preparato bene per quello che ci aspettava durante la nostra visita, ma la calorosa accoglienza e la quantità e ricchezza dei stimoli che abbiamo ricevuto sono stati sorprendenti. Il viaggio del nostro gruppo, composto da chi scrive, da Marie Jeanne Borelli, membro CSD e da Sabrina Pregliato, Responsabile Servizio del Rifugio Re Carlo Alberto, si è svolto a seguito dell’invito della Diaconia Polacca come risposta ad una visita loro in Italia nel 2014. In quattro giorni abbiamo viaggiato per piu’ di 700 kilometri in minivan e in treno e grazie alla pianificazione perfetta dalla Segretaria Generale della Diaconia, Wanda Falk, abbiamo potuto vedere un grande numero di opere diaconali e parlare con vescovi, pastori e laici che si occupano della loro gestione. Di grande interesse per noi è stata la possibilità di osservare i modi nei quali una piccola chiesa di minoranza in un paese fortemente cattolico sta vivendo il suo impegno di servire le persone fragili, emarginate e messe a rischio nella società moderna.
Come per la Diaconia Valdese le case per anziani rappresentano un impegno storico e come noi cercano di aggiornare gli approcci e le tecniche per svolgere il servizio nel modo migliore. In una casa che abbiamo visitato, il direttore ci ha parlato del problema di fornire servizi sempre piu’ professionali senza perdere di vista la genuinità dei rapporti interpersonali fra staff e ospiti, elemento essenziale in un servizio diaconale. In piu’ strutture residenziali e centri diurni abbiamo apprezzato programmi innovativi per creare momenti di condivisione e divertimento fra anziani e bambini. Uno particolarmente bello riguardava il progetto per un Teatro delle Ombre in cui i piccoli e gli anziani collaborano a creare delle pièce su temi per loro interessanti.
La Chiesa Luterana in Polonia ha visto l’alienamento della maggior parte degli edifici durante il periodo di governo comunista e ha trovato non facile ne’ veloce il processo per riottenerli. Adesso però la chiesa di nuovo ha a disposizione degli immobili nei quali svolgere una varietà di iniziative, spesso cercando di abbinare case per anziani con altri progetti mirati a rispondere a nuovi o diversi bisogni della società. Si trova un chiaro esempio di questo in un centro nei dintorni di Wroclaw che sembra, a prima vista, un campus universitario negli Stati Uniti. Oltre a una struttura per anziani moderna c’è una scuola paritaria media dove le lezioni sono svolte sia in polacco che in tedesco, e che attira ragazzi e ragazze anche della comunità internazionale della città. In un edificio accanto, si trova un servizio formazione tecnica rivolto ai ragazzi che vengano da situazioni famigliari meno fortunate. Abbiamo incontrato questi giovani alla fine della loro giornata, contenti della possibilità di imparare un mestiere pratico per avere un chance migliore nel mondo di lavoro.
Dappertutto abbiamo trovato una conoscenza ampia sulla Chiesa Valdese da parte dei nostri interlocutori, insieme alla voglia di mantenere i rapporti con noi. In un incontro conclusivo, abbiamo parlato della possibilità per la Diaconia Valdese di partecipare insieme ai colleghi polacchi ai bandi per finanziamento proposti dalla Commissione Europea. Uno degli elementi necessari per partnership di questo tipo sta nella similarità di cultura organizzativa e di concezione del ruolo diaconale. Con i fratelli e le sorelle Polacchi, siamo sicuramente in sintonia. Vedremo quali opportunità di futura collaborazione possono presentarsi.