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Berlinale. La giuria ecumenica premia “On Body and Soul”

Menzione speciale anche per “Una mujer fantastica”, vincitore dell’Orso d’argento per la miglior sceneggiatura

Notizia tratta da Nev - Notizie Evangeliche

Succede di rado che il Premio per il miglior film assegnato da una giuria ecumenica di festival internazionali cinematografici vada ad una pellicola insignita anche con il massimo riconoscimento dalla giuria ufficiale: è successo sabato scorso alla 67esima edizione della Berlinale (Berlino, 9-19 febbraio). Stavolta le sensibilità delle giurie sono coincise: l’Orso d’oro è andato al film “On Body and Soul” (Ungheria 2017) della regista Ildikó Enyedi, così come il Premio della giuria ecumenica, presieduta quest’anno da Charles Martig, direttore del Centro media cattolico della Svizzera tedesca.

Nella motivazione per questa scelta la giuria ecumenica scrive: «Molti di noi combattono qualche forma di disabilità – sia fisica che mentale. Il film è una storia d’amore intricata e commovente ambientata in un mattatoio. Le anime dei personaggi principali sembrano essere interconnesse, ma fanno fatica ad avvicinarsi fisicamente. Attivando i nostri sensi, Ildikó Enyedi crea una storia visivamente dolce, che tuttavia ci interroga sulle nostre stesse connessioni con l’altro. Grazie a questo film scopriamo che possiamo superare le nostre incompletezze ed entrare in contatto con altri esseri fisici». Sempre nella sezione della competizione internazionale una menzione è andata a “Una mujer fantastica” (Cile, USA, Germania, Spagna 2017) di Sebastián Lelio.

La giuria ecumenica, composta quest’anno da rappresentanti cattolici ed evangelici provenienti da Ungheria, Norvegia, Germania, USA e Svizzera, ha assegnato altri premi e menzioni a film anche delle sezioni “Panorama” e “Forum”.

Immagine: 67esima edizione della Berlinale: la giuria ecumenica con la regista Ildikó Enyedi, sulla sua sinistra il presidente Charles Martig

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