Quando la croce abbraccia la mezzaluna
08 febbraio 2017
Ondata di solidarietà verso i musulmani della piccola cittadina di Victoria (Texas), dopo l’incendio che ha distrutto la loro moschea
Il 28 gennaio scorso le fiamme hanno distrutto la moschea di Victoria, una piccola città del Texas a circa 125 miglia a sud ovest di Houston. Le autorità stanno ancora indagando per individuare la mano, o più mani, che hanno appiccato il fuoco. Intanto sono molti che puntano il dito contro il sentimento anti-musulmano che negli ultimi tempi è cresciuto, o forse è solo uscito più allo scoperto, anche grazie al neopresidente degli Stati Uniti che dai proclami anti-islamici lanciati in campagna elettorale è passato ai fatti con l’ordine esecutivo che vieta l’ingresso negli Usa a coloro che provengono da sette paesi a maggioranza musulmana, firmato proprio il giorno prima dell’incendio.
A fronte di tanto odio che sceglie la notte per rimanere anonimo e impunito, c’è un’America che rivendica il rispetto della libertà di coscienza e di religione. Migliaia di cristiani residenti in America e all’estero, spinti dal comandamento lasciato da Gesù «ama il tuo prossimo come te stesso», si sono mobilitati per ricostruire il Victoria Islamic Center, lanciando una sottoscrizione. Sono giunte donazioni da più di 23.000 persone: in sette giorni sono stati raccolti 1,2 milioni di dollari rispetto all’obiettivo iniziale di 850,000 dollari.
La solidarietà è andata oltre l’aiuto finanziario. Migliaia di messaggi, cartoline, disegni sono giunti alla comunità musulmana, nei quali si deplora il gesto di odio e si richiamano valori come il rispetto per la diversità, l’amore, la libertà, la pacifica convivenza.
I leader di quattro chiese e una sinagoga hanno offerto le loro strutture come luoghi dove la comunità musulmana di Victoria, in attesa della ricostruzione della moschea, può svolgere temporaneamente le proprie funzioni religiose. «I membri della comunità ebraica sono entrati in casa mia e mi hanno dato la chiave della sinagoga», ha detto al New York Times il dr. Shahid Hashmi, co-fondatore del Centro islamico di Victoria.
Alcuni giorni fa studenti, insegnanti, membri dello staff della St. Joseph High School, che si trova a poca distanza dal Victoria Islamic Center, hanno sfilato per le strade della cittadina e si sono recati al Centro islamico. Gretchen Boyle, un insegnante di inglese, ha detto che il gesto compiuto dagli studenti è scaturito dall’aver messo in pratica il comandamento «Ama il prossimo tuo», dove la comunità musulmana è «letteralmente il nostro vicino».
«È stata una catena di amore e pace. Hanno pregato e ci hanno donato un alberello. L’albero sarà piantato nel giardino della nostra nuova moschea e sarà ben visibile a ricordo di questo bel momento», si legge sulla pagina Facebook del Victoria Islamic Center. «Questo è lo spirito dell’amore: quando la croce abbraccia la mezzaluna. Stiamo uniti. Che la guarigione abbia inizio!».