Francia: via libera ai corridoi umanitari
31 gennaio 2017
Il pastore Clavairoly conferma l'accordo con il governo durante l'assemblea annuale della Federazione protestante di Francia
La Francia accelera sui corridoi umanitari. Il 28 gennaio, in occasione dell’apertura dell’annuale Assemblea della Federazione protestante di Francia, il suo presidente, il pastore François Clavairoly, ha confermato quanto già anticipato recentemente dal primo ministro Bernard Cazeneuve: i corridoi umanitari verso la Francia si faranno, il protocollo d’intesa con il governo francese è in dirittura d’arrivo e sarà firmato tra le parti a breve. La piattaforma che li promuoverà sarà ecumenica, sul modello italiano dei corridoi umanitari già portati avanti con successo da più di un anno con la Federazione delle chiese evangeliche in Italia, la Tavola valdese e la Comunità di Sant’Egidio.
«L’impegno delle chiese e delle associazioni che fanno parte della Federazione sul tema dei migranti si è già concretizzato in varie forme in questi anni – ha dichiarato il pastore Clavairoly – Ora posso, in aggiunta, informarvi che a breve verrà firmato il progetto di protocollo fra il Ministero dell’interno, la Federazione protestante di Francia, la Comunità di Sant’Egidio, il Secours Catholique e la Fédération Entraide Protestante per la messa in opera di un processo di accoglienza più specificatamente riservato ai rifugiati qualificati come soggetti vulnerabili, secondo quelli che sono i criteri stabiliti dalle Nazioni Unite».
Per l’Assemblea dei protestanti d’oltralpe, che si è conclusa domenica 29 gennaio, i rappresentanti di più di trenta unioni di chiese evangeliche, e di un’ottantina di associazioni affiliate alla Fpf, si sono riuniti a Parigi, presso i locali dell’Esercito della Salvezza. Sul tappeto non solo le questioni legate alle politiche migratorie e all’accoglienza, ma anche al Cinquecentenario della Riforma protestante.
Particolare attenzione è stata dedicata anche alla laicità, tema molto caro al protestantesimo non solo transalpino, con l’intervento del presidente dell’”Osservatorio sulla laicità” Jean-Louis Bianco.