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Francia. La Cimade: «no al reato di solidarietà»

L’Ong protestante si dice «inquieta» e «indignata» per i ricorsi giudiziari contro i “cittadini solidali” con i migranti della Valle della Roja e lancia una petizione

Piena solidarietà ai “cittadini solidali” è stata espressa ieri dalla Cimade, ONG francese di matrice protestante impegnata da anni nell’accoglienza di migranti e nell’advocacy per i diritti degli stranieri. Riferendosi alle misure giudiziarie prese contro alcuni cittadini della Valle della Roja, al confine con l’Italia e la Francia, che accolgono migranti irregolari, la Cimade, con un comunicato stampa diffuso ieri, chiama alla mobilitazione e lancia una petizione a favore di chi è solidale con i rifugiati. «Come capire e accettare un tale dispiegamento di militari e poliziotti per impedire a uomini e donne semplicemente di agire come esseri umani che tendono una mano ad altri esseri umani?», si chiede la Cimade, che si dice inquieta ed indignata, e chiama a dire basta a misure di intimidazione e repressione contro gli “aiutanti solidali”.

«Il ricorso a incriminazioni giudiziarie come quello dell’ “aiuto all’ingresso e al soggiorno di persone in situazione di irregolarità” rivolto a trafficanti che lucrano sulla miseria umana perde ogni legittimità dal momento che viene applicato a persone che si impegnano su base volontaria a dare sollievo a questa miseria», si legge nel comunicato. Per la Cimade manifestazioni di solidarietà «sono legittime, quando sono tese a proteggere la vita, la dignità e i diritti fondamentali di esseri umani, a prescindere dalla loro nazionalità, o status amministrativo».

Pertanto la Cimade lancia anche un appello alle autorità pubbliche, affinché venga interrotta questa spirale repressiva e di minacce contro tutte le persone che nella Valle della Roja e altrove rivendicano il loro diritto a manifestare concretamente la loro umanità e la loro solidarietà con i più vulnerabili.

Immagine: via Cimade

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