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Due importanti momenti elettorali si terranno quest’anno in Francia e in Germania: le elezioni presidenziali e l’elezione del parlamento tedesco e già una dichiarazione, quella dell’ex primo ministro repubblicano cattolico di destra, François Fillon, candidato alla presidenza della Repubblica in Francia, ha acceso il dibattito, non solo quello politico.

L’opinione pubblica, religiosa e quella politica si sono indignate per quanto dichiarato da Fillon nei giorni scorsi: «Sono gollista e cristiano, questo vuol dire che non ho mai preso decisioni contrarie al rispetto della dignità umana, ma bensì a tutela delle persone e a sostegno della solidarietà». Una frase rilasciata ai microfoni dall’ex primo ministro per rispondere ad alcuni attacchi ricevuti in merito all’iniziativa intrapresa per riformare la sicurezza sociale e qualificata come «una riforma brutale» dai suoi avversari.

Dunque, credendo di poter utilizzare la propria appartenenza religiosa, Fillon ha ottenuto effetti contrari a quelli desiderati, scatenando, di fatto, molte reazioni e non solo in ambito religioso.

«Un principio sancito dalla legge francese è proprio quello della laicità e dunque, non mescolare mai la religione e la politica», ha detto indignato François Bayrou, leader del Partito di centro – anch’esso cristiano –, richiamando la legge del 1905.

Di forte impatto è giunta anche la dichiarazione congiunta delle chiese protestanti, simbolicamente letta lunedì scorso sul ponte di confine del giardino delle Due rive tra Strasburgo e Kehl, lo scorso lunedi, da tre leader religiosi: Christian Schad, presidente della chiesa protestante del Palatinat, Christian Albecker, presidente dell’Unione delle chiese protestanti dell’Alsazia e Lorena e il vescovo della chiesa evangelica luterana del Baden, Jochen Cornelius Bundschuh: «Invitiamo i cittadini, partiti e movimenti politici, dei nostri rispettivi paesi, ad essere attenti e a non permettere che possa essere divisa o frammentata, strumentalmente, la nostra società in occasione delle campagne elettorali. Chiediamo, invece, che sia previsto un trattamento di reciproco rispetto e di obiettività. Ci dichiariamo contro tutti coloro che intendono diffondere, per ottenere il potere, un clima di sospetto e di esclusione indirizzato a singoli individui o gruppi di persone».

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