Il 2017 potrebbe vedere la prima vescova donna a capo della diocesi anglicana di Londra, la terza per importanza nella Chiesa d’Inghilterra dopo Canterbury e York. Richard Chartres, l’attuale vescovo, andrà in emeritazione il prossimo 28 febbraio, per aver raggiunto il limite d’età di 70 anni, e per la sua successione è già all’opera la Commissione nomine della Corona britannica che, secondo alcune indiscrezioni riportate dal quotidiano The Guardian, starebbe valutando cinque candidate donne. La diocesi di Londra – che, in realtà, copre la parte a nord del Tamigi della capitale britannica – ha al proprio interno sia gruppi favorevoli sia contrari alla consacrazione delle donne. Per questo Chartres, personalmente favorevole al sacerdozio e all’episcopato femminile, ha cercato di evitare ogni genere di consacrazione, né di uomini né di donne, per mantenere un difficile equilibrio tra i fedeli della diocesi. La nomina di una donna vescovo segnerebbe dunque una discontinuità significativa con il passato.
Secondo le indiscrezioni, una possibile candidata sarebbe Rose Hudson-Wilkin, attuale responsabile della cappellania della Presidenza della Camera dei Comuni al parlamento di Westminster. Originaria della Giamaica, Hudson-Wilkin sarebbe la prima donna di colore a diventare vescovo della Chiesa d’Inghilterra. Un’altra candidata di alto profilo è Rachel Treweek, vescova di Glouchester, membro della Camera dei Lords, promotrice di una chiesa che sappia mostrare il più possibile la ricchezza della diversità. Il Guardian ritiene della partita anche Vivienne Faull, decana della cattedrale di York, e Jo Wells, vescova di Dorking. Meno probabile, anche se inserita nella cinquina del quotidiano britannico, Christine Hardman, vescova di Newcastle, perché troppo vicina all’età dell’emeritazione.
Naturalmente, ogni possibilità rimane aperta. La Commissione Nomine della Corona, infatti, deve anche valutare se preferire un/a candidato/a appartenente al ramo anglo-cattolico o a quello evangelico della Chiesa d’Inghilterra. In questo secondo caso, il favorito sarebbe Graham Tomlin, vescovo di Kensington. Anche la scelta di un evangelico costituirebbe una novità rispetto al passato.
Essendo la Chiesa d’Inghilterra la chiesa di Stato, le procedure per la nomina del nuovo vescovo/a seguono un iter particolare. La Commissione nomine della Corona – composta da 14 membri, tra cui gli arcivescovi di Canterbury e di York, con eguale diritto di voto – ha il compito di selezionare due candidati, indicando una preferenza, e di darne comunicazione alla Primo Ministro Theresa May, che informerà a sua volta la regina Elisabetta alla quale spetta la nomina. Normalmente le indicazioni della Commissione vengono rispetatte. L’ultimo caso in cui un Primo Ministro ha contestato le indicazioni della Commissione si è verificato nel 1987 quando Margaret Thatcher rigettò la nomina di Jim Thompson quale vescovo di Birmingham, perché considerato di idee troppo liberali.
Nella Chiesa d’Inghilterra l’episcopato femminile è stato introdotto nel 2014.