Il signor Watson è morto il 23 novembre all’età di 90 anni, e ha vissuto quasi tutta la sua vita sino alle fine sempre nella stessa casa situata in Ormesby, nei pressi di Great Yarmouth, Norfolk.
Quando la vescova Mandy Bishop, di Ormesby, ha appreso che il signor Watson non aveva parenti e che sarebbe rimasto solo in occasione del funerale, e che poi gli sarebbe stata riservata una sepoltura, perché povero, in una tomba comune e senza nome, ha deciso dedicare a quest’uomo, un veterano della seconda guerra mondiale, un servizio funebre consono e condiviso. Ha dunque deciso di pubblicare i dettagli del funerale su Facebook invitando chi volesse a prendervi parte.
Decine di persone, più di cento sostengono il quotidiano Daylimail e il The Sun, hanno aderito all’iniziativa e partecipato attivamente al funerale tenutosi presso la Chiesa d’Inghilterra St Margaret in Ormesby, chi portandone la bara, chi suonando zampogne o dedicando parole d’affetto e d’onore allo scomparso.
La vescova aveva descritto sul social media il signor Watson come un uomo «tranquillo e senza pretese, che aveva servito il suo paese per quattro anni nella Royal British Legion».
In prima fila, nel breve percorso fatto dal carro funebre verso la chiesa, c’era il vicino di casa, Watson Ernie Brown che lo ha ricordato così: «era un vecchio soldato e proveniva da una famiglia di ex soldati e marinai. Era impensabile poter lasciare solo nell’ultimo saluto una persona che tanto ha dato alla nostra Nazione. Oggi gli abbiamo tributato un funerale e un saluto eccellente, un saluto che non sarebbe potuto esser migliore di questo e che certamente lui avrebbe gradito».