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La Nigeria a un passo dalla guerra civile

L’ammonimento dell’arcivescovo Benjamin Kwashi: «troppe le violenze contro i cristiani, la popolazione è al limite»

Le forti tensioni interreligiose che si susseguono in Nigeria tengono in allarme le chiese, che temono un peggioramento della situazione nel Paese. L’allarme è provocato dalle continue violenze perpetrate ai danni dei cristiani nel nord della Nigeria da estremisti islamici, in particolare Boko Haram e i pastori Fulani. L’arcivescovo di Jos Benjamin Kwashi ha addirittura messo in guardia il governo su una possibile guerra civile: «i fedeli cristiani potrebbero vendicarsi dei soprusi subiti», ha detto. Anche se gli attacchi alle persone e alle loro proprietà non giustificano la vendetta, ha aggiunto l’arcivescovo, bisogna essere pronti ad una reazione.

L'arcivescovo ha poi riconosciuto che il governo nigeriano ha fatto molti passi avanti nella lotta contro Boko Haram, ma non è ancora riuscito a proteggere i cristiani dagli attacchi dei pastori Fulani, senza contare i militanti armati che vengono dall’estero. «Non si è fatto abbastanza per proteggere i cristiani del nord del Paese – ha ammonito duramente monsignor Kwashi.

«Soltanto Dio ha frenato la rabbia dei credenti fino ad ora – ha detto l’arcivescovo – ma il giorno in cui dovesse esplodere, nessuno riuscirà a controllarla». Monsignor Kwashi si è appellato alla comunità internazionale affinché intervenga per mettere fine alle ingiustizie a danno dei cristiani: migliaia infatti sono stati uccisi e più di un milione è stato costretto all’emigrazione per poter sopravvivere. L’arcivescovo ha detto che non si può chiedere ai cristiani di restare nel nord della Nigeria, visto la grave situazione di pericolo; chi sceglie di rimanere, ha aggiunto, «dovrà appellarsi alla fede in Dio più di quanto abbia mai fatto prima».

Immagine: via Flickr

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