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Corridoi umanitari. Con l’appello di “Possibile” per Aleppo raccolti più di 3000 euro

Il presidente della Fcei Luca Maria Negro: «Ringraziamo chi crede nel nostro progetto-pilota»

Tra le numerose iniziative intraprese in questi giorni per chiedere all’Unione europea e al governo italiano di fare tutto il possibile a favore della protezione della popolazione civile di Aleppo, c’è anche l’appello lanciato il 16 dicembre dal partito “Possibile”, appello che ai propri iscritti e simpatizzanti chiede di sostenere fattivamente due progetti che già lavorano con e per i profughi siriani. Tra questi figurano i “corridoi umanitari” dal Libano portati avanti dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia attraverso il suo progetto “Mediterranean Hope”, dalla Comunità di Sant'Egidio e dalla Tavola valdese. L’altro progetto riguarda l’acquisto di un’ambulanza per tramite dell’associazione Onsur Italia, che andrà ad operare direttamente in Siria.

Le due raccolte nelle prime 48 ore hanno raggiunto la somma prefissata di 3000 euro. La raccolta fondi, per la parte dedicata all’accoglienza e ai progetti di inclusione dei profughi siriani che giungono in Italia con i “corridoi umanitari”, è arrivata a 3800 euro. «Ringraziamo chi crede nel nostro progetto-pilota dei corridoi umanitari che in un anno ha portato legalmente e in tutta sicurezza 500 profughi in Italia a maggioranza siriani, rifugiatisi in questi anni e mesi nel vicino Libano – ha dichiarato il pastore Luca Maria Negro, presidente della FCEI -. Il bilancio dopo 10 mesi è positivo, sia sul fronte dell’integrazione dei profughi in Italia, sia su quello delle espressioni di solidarietà da più parti espressa. Il nostro cruccio è che speravamo fosse una buona pratica che potesse ampliarsi: volevamo dare un segnale che un’alternativa ai viaggi della morte è possibile. Ad oggi l’Italia è l’unico paese in Europa che sta portando in aereo dei profughi provenienti direttamente dai campi». Di fronte alla tragedia che si sta consumando in Siria, “Possibile” ha ritenuto che tra le cose concrete e sensate da fare subito, ci fosse quella di sostenere chi già è operativo sul fronte della protezione dei profughi siriani, e tra questi figura appunto il progetto dei corridoi umanitari.

Entro la fine dell’anno prossimo il protocollo sottoscritto con gli enti promotori e i ministeri dell’Interno e degli Esteri prevede l’arrivo di altri 500 casi altamente vulnerabili, che faranno ingresso in Italia grazie ad un visto umanitario.

Immagine: By 黄雨伞 - Own work, CC0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=42895295

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