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Comincia la ricerca per il successore di Neville Callam

Il segretario generale dell’Alleanza battista mondiale ha comunicato che andrà in pensione dal 31 dicembre 2017

Il pastore Neville Callam, segretario generale dell’Alleanza battista mondiale ha comunicato che andrà in pensione dal 31 dicembre 2017. Giamaicano, Callam è entrato nella storia per essere stato il primo nero ad essere eletto segretario generale durante l’incontro annuale della Abm che si tenne nel luglio 2007 ad Accra, in Ghana. Fin dalla fondazione della più grande organizzazione mondiale di battisti nel 1905, i suoi segretari generali erano stati americani o europei.

Nel dare la notizia ufficiale del ritiro di Callam, la Abm ha ricordato alcune peculiarità del suo mandato.

È stato Neville Callam a guidare l’organizzazione durante la recente crisi finanziaria che ha determinato importanti cambiamenti organizzativi e operativi. È stata semplificata, ad esempio, la gestione dell’ufficio centrale, riducendone i costi al minimo e garantendo una maggiore sostenibilità economica. Sulla stessa scia, nel 2016 il dipartimento Missione, evangelizzazione e la riflessione teologica (Metr) e quello Libertà e giustizia (F&J) si sono fusi in un unico settore: Missione, evangelizzazione e giustizia.

Da quando Callam ha assunto l’incarico di segretario generale, il numero dei membri della Abm è cresciuto, passando da 214 a 235 organizzazioni affiliate in 122 paesi e territori, tra cui il Vietnam, Grenada, e le isole Turks e Caicos. Inoltre nuovi gruppi si sono aggiunti nella Repubblica Democratica del Congo, in Uganda e in Sud Sudan.

In particolare Callam ha lavorato instancabilmente per risolvere le controversie tra battisti e promuovere la riconciliazione.

È stato adottato Un Patto sulle relazioni tra i battisti che fornisce un quadro di riferimento comune per le controversie legate alle diversità di lingua, cultura, opinioni e punti di vista esistenti tra i battisti all’interno della Abm. Il documento aiuta le Unioni e Convenzioni membro a comprendere che – nonostante le diversità – tutte appartengono egualmente e sono necessarie alla Abm, e ribadisce la necessità che le relazioni trans-culturali siano sempre rispettose.

Parole di stima e di apprezzamento per il servizio fedele svolto in questi anni da Callam sono state rivolte dal presidente della Abm, Paul Msiza. Sottolineandone la rigorosa formazione e integrità teologica, Msiza ha detto che «la sua leadership ha sfidato la Abm a diventare sempre più un’autentica comunità battista mondiale».

Secondo il regolamento dell’organizzazione, un comitato ad hoc comincerà subito la ricerca del nuovo segretario generale.

Immagine: via flickr.com

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