Grecia: la chiesa ortodossa contro la riforma dell’insegnamento della religione a scuola
16 novembre 2016
Appello al Consiglio di Stato per far annullare le modifiche introdotte dal governo
L'Unione nazionale dei Teologi in Grecia ha fatto appello al Consiglio di Stato, massimo organo giuridico del paese, per annullare le modifiche introdotte dal governo sulla riforma dell’insegnamento della religione a scuola, affermando che si tratta di cambiamenti incostituzionali.
L'appello, sostenuto anche da genitori e teologi provenienti da tutto il paese, afferma che le nuove norme introdotte dall'ex ministro dell'Istruzione Nikos Filis contraddicono la natura dei corsi di religione nelle scuole, così come sono state pensate al momento della fondazione dello Stato. I bambini, è stato detto, vengono così privati del loro diritto di apprendere in classe i principi della fede.
La riforma del ministero dell’Istruzione intende infatti abolire il carattere confessionale dell’insegnamento religioso a scuola, che diventerebbe più simile a uno studio del fatto religioso. La decisione del ministero ha scatenato una tempesta di proteste da parte della chiesa ortodossa e dei filoni più conservatori della società. Nikos Filis è stato addirittura dichiarato “persona non grata” agli occhi della Chiesa di Grecia, mentre il capo della chiesa greca, l'arcivescovo Ieronymos, lo ha descritto come una «persona problematica» e «incoerente nelle azioni e nelle parole». Non solo, Ieronymos ha aggiunto che i corsi così modificati sono inaccettabili e rappresentano un «grave pericolo per la società».
L’ex ministro, che è stato sostituito da Constantinos Gavroglou per un rimpasto di governo, ha risposto dicendo che si tratta soltanto di «retorica di estrema destra» interno alla chiesa ortodossa visto che in discussione c’è soltanto un programma-pilota, frutto del lavoro congiunto di docenti, teologi e rappresentanti della chiesa.
Una querelle che si protrae ormai da più di un mese e che rischia di incrinare seriamente i rapporti fra il governo e la chiesa ortodossa, evidentemente poco propensa ad accettare una maggiore laicità nelle scuole. Un approccio sbagliato, secondo Filis, ma che non deve pregiudicare il dialogo fra la Chiesa e lo Stato: «il ministero dell'Istruzione sarà sempre aperto al confronto con la Chiesa di Grecia e con l'arcivescovo in persona», ha ribadito l’ex ministro.