Al via il dialogo internazionale tra luterani e pentecostali
06 ottobre 2016
Il dialogo quinquennale mira ad una maggiore comprensione delle rispettive tradizioni teologiche e spirituali, e ad una testimonianza comune a livello locale e internazionale
Dal 15 al 20 settembre, presso l’Asia Pacific Theological Seminary di Baguio (Filippine), si è svolta la prima fase del Dialogo internazionale tra luterani e pentecostali che mira ad una migliore comprensione delle rispettive tradizioni teologiche e spirituali, e ad una testimonianza comune a livello locale e internazionale.
Il tema del dialogo, che vede coinvolti rappresentanti delle varie chiese pentecostali e delle chiese membro della Federazione luterana mondiale (Flm), è l’«identità cristiana» alla luce del testo di Luca 4: 18-19: «Lo Spirito del Signore è sopra di me, perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per annunciare la liberazione ai prigionieri e il ricupero della vista ai ciechi; per rimettere in libertà gli oppressi, per proclamare l'anno accettevole del Signore».
I partecipanti al dialogo hanno discusso i documenti di studio in sessioni plenarie e piccoli gruppi, nel tentativo di comprendere meglio i punti in comune e le differenze.
Secondo la pastora Cheryl Peterson, della Chiesa Evangelica Luterana in America, il primo passo da fare è affrontare gli stereotipi che ciascuno dei dialoganti porta con sé. «Non solo abbiamo discusso le nostre differenze teologiche, ma abbiamo anche pregato insieme, chiedendo a Dio di aiutarci a crescere insieme nella nostra testimonianza a Cristo e nel servizio a un mondo bisognoso», ha detto Peterson, che è docente di teologia sistematica presso il Trinity Lutheran Seminary a Columbus, Ohio.
Peterson, che ha preso parte anche ai dialoghi con i cattolici romani, ha osservato che il Pentecostalismo è un movimento molto più giovane – circa 100 cento anni di storia – ma è il segmento del cristianesimo in più rapida crescita, in particolare nel Sud del mondo. «Il dialogo può aiutarci a capire meglio la rapida crescita di questa espressione del cristianesimo, particolarmente importante alla luce del nostro storico sospetto verso forme del cristianesimo basate maggiormente sull’esperienza», ha aggiunto.
«Noi luterani non solo abbiamo qualcosa da condividere con i pentecostali, ma abbiamo qualcosa da imparare da questo movimento di rinascita e di rinnovamento per il bene della missione di Dio nel mondo. Prima però di poter condividere o imparare da questa tradizione, abbiamo bisogno di conoscerci meglio», ha concluso Peterson.
Da parte sua, il past. Tham Wan Yee delle Assemblee di Dio in Malesia, e presidente dell’Asia Pacific Theological Seminary dove si è svolto il dialogo, ha detto: «In un mondo globalizzato, le espressioni di unità nel corpo di Cristo, diventano ancora più vitali per la testimonianza cristiana nel mondo. Vi sono molte cose nelle nostre tradizioni che possono arricchirci reciprocamente».
Gli ha fatto eco il segretario generale per le relazioni ecumeniche della Flm, past. Kaisamari Hintikka, che ha concluso: «Questo dialogo, che è di grande importanza per molte delle nostre chiese membro, è finalmente una realtà».
La prossima riunione del dialogo si svolgerà nel settembre 2017 a Wittenberg, Germania, dove il tema sarà «... egli mi ha unto per proclamare» (Lc 4, 18). Le discussioni del 2018 in America Latina si concentreranno sul tema «... la buona novella ai poveri»; nel 2019 il dialogo si sposterà in Africa e il tema sarà «libertà, recupero e liberazione». Nel 2020, poi, il dialogo produrrà un documento comune sull’identità cristiana.