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Nuova strage in mare al largo delle coste egiziane

Luca Maria Negro: «E’ tempo di confessione di peccato e di ravvedimento»

Commentando l’ennesima strage di migranti nel Mediterraneo occorsa in queste ore al largo delle coste egiziane, il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), pastore Luca Maria Negro, ha dichiarato all’Agenzia Nev che «ormai non possiamo dirci né sorpresi né stupiti di fronte alla morte di centinaia di persone che cercavano di raggiungere l’Europa via mare».

E così prosegue: «Sappiamo che queste tragedie sono la conseguenza di leggi ingiuste che impediscono immigrazioni legali e sicure a persone disperate che cercano di ricostruire la loro vita in un nuovo paese, a uomini e donne che fuggono la miseria, la fame e la guerra. Di fronte a questa situazione dobbiamo confessare il nostro peccato perché non riusciamo a tutelare la vita del nostro prossimo, perché le nostre leggi non esprimono né misericordia né giustizia, perché ci adeguiamo all’idea che ogni immigrazione comporta dei rischi. Ma nel momento in cui confessiamo il nostro peccato, invitiamo al ravvedimento e rafforziamo il nostro impegno per garantire vie d’accesso sicure e legali ai migranti e ai profughi. Come evangelici italiani, abbiamo promosso insieme alla Comunità di Sant’Egidio con i corridoi umanitari che sin qui hanno portato in Italia circa 300 profughi siriani in condizioni di vulnerabilità; stiamo chiedendo alle chiese protestanti europee di promuovere analoghe iniziative d’intesa con i loro governi; e saremo il 3 ottobre a Lampedusa, a tre anni dalla strage del 2013, per rinnovare il nostro impegno all’accoglienza di chi bussa alla nostra porta».

Immagine: via pixabay.com

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