È di qualche giorno fa la pubblicazione del Rapporto McKinsey secondo cui, nel decennio 2005-2015, il 70 per cento della popolazione dell’Occidente sviluppato registra redditi inferiori rispetto alle generazioni precedenti. Tornano all’attenzione massmediatica dati e fenomeni crudi: impoverimento generalizzato, inversione delle aspettative, crisi del lavoro e insicurezza. Il fenomeno è di massa, praticamente senza eccezioni nel mondo sviluppato, e contribuisce a spiegare il disagio sociale che alimenta populismi di ogni colore, da Brexit a Donald Trump.
Per effetto dell’impoverimento del ceto medio e dello shock generazionale, una quota crescente di cittadini non crede più ai benefici dell’economia di mercato, della globalizzazione e delle istituzioni. Lo studio McKinsey, fortunatamente, non si limita a tracciare un quadro desolante, vi aggiunge delle distinzioni importanti tra atteggiamenti – e risultati – nei diversi Paesi oggetto di studio. La differenza risulta infatti tangibile in Paesi come la Svezia o gli Usa, dove i governi hanno ripreso a intervenire in maniera decisa a sostegno delle famiglie attraverso la riduzione del cuneo fiscale, i sussidi di welfare e lo sviluppo delle politiche attive per il lavoro.
In questi ultimi anni la Diaconia valdese – Coordinamento Opere Valli ha sperimentato la realtà concreta e tangibile di questo fenomeno, incontrando sul territorio del Pinerolese un forte bisogno di sostegno da parte di una popolazione adulta impoverita in aumento. Il coefficiente di povertà relativa individuale tra la popolazione della Regione Piemonte è infatti in crescita al 7,7% della popolazione (ISTAT, 2014). I fenomeni sono complessi: sofferenza occupazionale (riduzione dei redditi in seguito alla contrazione o alla precarizzazione del lavoro), eventi traumatici improvvisi (malattie, spese improvvise per la gestione della casa, separazioni altamente conflittuali), assenza di reti sociali solide, carenza di cultura, difficoltà nell’affrontare scelte di vita e professionali improvvise, difficoltà nella gestione delle relazioni sociali. Si tratta di problematiche multifattoriali e multidimensionali sia in termini di cause sia in termini di effetti, per i quali è necessario pensare a risposte altamente individualizzate, flessibili e integrate che coinvolgano le questioni della casa, del lavoro e dello sviluppo personale e delle capacità.
In collaborazione con Centri per l’Impiego, Servizi Socio Assistenziali e Comuni, e con il sostegno dell’ Otto per Mille alla Chiesa valdese e metodista, sono stati realizzati numerosi interventi individuali di orientamento e counseling, sostegno all’emergenza casa e accompagnamento in percorsi di reinserimento lavorativo. L’obiettivo è di costruire azioni e servizi utili a rafforzare le capacità delle persone di fuoriuscire dalla condizione di rischio e/o di esclusione sociale e di reimmettersi nel mercato del lavoro. Ultimo in ordine di tempo, ma centrale per la sua rilevanza, è il percorso di progettazione che ha portato alla nascita di un Servizio al Lavoro (Sal), ufficialmente accreditato dalla Regione Piemonte a luglio.
La Casa del Lavoro è nato su un tavolo di co-progettazione che coinvolge, oltre a Diaconia valdese – Coordinamento Opere Valli, diversi attori del territorio della Città metropolitana di Torino: la Cooperativa Sociale Patchanka (giovane realtà operativa sul territorio del Chierese e di Torino per l’inserimento di soggetti svantaggiati), la Federazione provinciale Coldiretti Torino (storico e principale rappresentante delle aziende agricole torinesi che da anni porta avanti sperimentazioni e progetti di inserimento lavorativo in ambito agricolo), la centrale cooperativa UeCoop Piemonte (rappresentante di oltre 400 cooperative agricole, sociali e di produzione lavoro del territorio provinciale). La «Casa del Lavoro» nasce con l’ambizione di divenire uno spazio di riferimento dedicato al lavoro per tutti i cittadini e le cittadine del territorio della Città metropolitana di Torino: persone alla ricerca di un lavoro, organizzazioni alla ricerca di personale, persone alla ricerca di un qualche cambiamento sul lavoro o che desiderino ottenere informazioni, aggiornamenti, nonché confrontarsi e contribuire allo sviluppo di discussioni e riflessioni partecipate sui temi del lavoro.
Sarà uno spazio dedicato, con sedi a Torino, presso la Casa del Quartiere «+SpazioQuattro» di San Donato (e attività presso il Passo Social Point, della Diaconia valdese, nel quartiere Barriera di Milano), e a Luserna San Giovanni, presso Villa Olanda, e sarà in grado di operare in sinergia e in specifico supporto alla Regione Piemonte, all’Agenzia Piemonte Lavoro e ai Centri per l’impiego, alla Città metropolitana, alle Agenzie formative ed educative che si occupano più o meno direttamente del tema lavoro, dell’orientamento, della formazione e dell’educazione dei giovani e degli adulti. Potranno essere realizzati percorsi di (ri)orientamento professionale, attivati tirocini di inclusione lavorativa per giovani, persone con disabilità, richiedenti asilo e, in generale, marginalizzate dal mercato del lavoro, sarà sede di attività di progetti specifici, finanziati da Regione Piemonte e/o Comunità Europea con al centro l’obiettivo di superare le difficoltà di ingresso nel mondo del lavoro. Da un punto di vista metodologico la centralità verrà posta sulla persona, attraverso percorsi che valorizzino abilità, esperienze, relazioni, quali elementi imprescindibili per costruire reali capacità di cambiamento e miglioramento della propria condizione lavorativa, e in ultimo, di vita.