45 anni di bottiglie
La situazione della Pontevecchio
I dati aggiornati al 2013 (ma non dovrebbero discostarsi di molto neppure negli ultimi due anni) parlano di 187 litri di acqua confezionata consumati a persona. In Italia ci sono più di 250 marche di acque confezionate che producono un giro di affari di oltre 2300 milioni di euro.
Proprio in questi giorni sopratutto in Piemonte, Lombardia e Liguria è uscita una bottiglia d’acqua con un'etichetta particolare. È quella che celebra i primi 45 anni di attività della società Pontevecchio Srl di Luserna San Giovanni che imbottiglia ogni anno più di 400 milioni di bottiglie.
«Siamo arrivati a questo importante traguardo – ci spiega Enrico Delmirani responsabile del personale – in buona salute. Certo, negli ultimi anni la crisi si è fatta sentire anche qui ma siamo riusciti a mantenere e a incrementare i dipendenti. Oggi siamo a circa 100 persone impiegate, la stragrande maggioranza a tempo indeterminato, più alcuni stagionali, in quanto d’estate la richiesta aumenta e impieghiamo più personale».
Sparea, Valmora, Alpi Cozie, Fonte delle Alpi, Montoso, Mugniva e Monviso sono i marchi imbottigliati dall’azienda che corrispondono ad altrettante sorgenti situate nella valle Luserna, laterale alla val Pellice. «Inoltre dato che confezioniamo acqua per Coop, Carrefour, Crai, Metro e Pam – aggiunge Delmirani – e il nostro giro d’affari è di circa 50 milioni di euro all’anno. Puntiamo molto sul mercato vicino alla nostra zona di imbottigliamento, Piemonte, Lombardi e Liguria e siamo fra le prime dieci aziende italiane del settore. In Piemonte siamo l’azienda leader». Per chi abita nel territorio Pinerolese i vari marchi sono famigliari in quanto in praticamente tutte le manifestazioni i vari nomi sono presenti a sostegno delle iniziative. «È una scelta ben precisa della famiglia Damilano quella di rispettare il territorio da cui viene la materia prima che commercializziamo. C’è da sempre un’attenzione particolare all’ambito sociale e alle persone che vivono in questo territorio. Per questo motivo cerchiamo di sostenere le iniziative più svariate, investendo anche molto (un esempio su tutti l’hockey su ghiaccio con ingenti fondi dedicati esclusivamente alle giovanili)». Questo il motivo per cui la Pontevecchio è sempre rimasta ancorata a Ponte Pietra, la località dove c’è lo stabilimento. «Abbiamo riflettuto a lungo se spostare la produzione oppure se incrementare la produzione con bibite e simili ma abbiamo sempre deciso di rimanere vincolati e ancorati a questo territorio che tanto ci ha dato in questi primi 45 anni».
Dal 1971 a oggi di acqua ne è passata nello stabilimento della Pontevecchio. Miliardi e miliardi di bottiglie, prima in vetro e poi in plastica.