L’interesse della Chiesa evangelica in Germania per i corridoi umanitari
01 luglio 2016
Bedford-Strohm, presidente Ekd: «Un’esperienza pilota, da studiare con attenzione»
Lo scorso 23 giugno si è svolto a Berlino, nella sede della Chiesa evangelica in Germania (Ekd), un incontro sui "corridoi umanitari" attivati dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), dalla Tavola valdese e dalla Comunità di Sant'Egidio a favore di profughi provenienti dal Nord Africa e dal Medio Oriente. A presentare il progetto ai responsabili degli affari giuridici e dell'azione per i migranti e richiedenti asilo dell'Ekd è intervenuto Paolo Naso, coordinatore di Mediterranean Hope, il programma sulle migrazioni della Fcei. Tra i presenti anche rappresentanti dell'ufficio per i migranti della Conferenza episcopale tedesca (Dbk) e di alcune chiese regionali che già sostengono attivamente il programma Mediterranean Hope.
«La situazione dei profughi e più in generale dell'immigrazione in Italia e in Germania ha importanti analogie - ha affermato Naso a conclusione dell'incontro - ma anche differenze: è ovvio che per ragioni anche geografiche la Germania e le chiese tedesche siano più attive sul piano della seconda accoglienza e dell'integrazione mentre noi italiani siamo più coinvolti nella primissima accoglienza e in strategie tese a garantire vie sicure ai profughi che altrimenti finiscono nelle mani degli scafisti. Nonostante queste diverse sensibilità - prosegue Naso - è chiaro l'impegno dell'Ekd a studiare il modello italiano dei 'corridoi umanitari' e a cercare strategie operative per sostenerlo attivamente». Impegno, confermato dal presidente dell'Ekd, il vescovo luterano Heinrich Bedford-Strohm, che in un incontro a latere dell’annuale ricevimento dell’Ekd con il mondo della politica, della società e della cultura, ha ribadito il suo personale interesse per questo esperimento che «merita di essere studiato con attenzione».
«Il fatto notevole - prosegue Naso - è che il presidente dell'Ekd ha espresso questo interesse di fronte al ministro degli affari esteri del governo federale di Germania, Frank-Walter Steinmeier. E mi ha stupito che il ministro fosse a conoscenza di quello che le chiese evangeliche italiane e Sant'Egidio stanno realizzando».