Profughi: la Chiesa polacca sceglie i corridoi umanitari
09 giugno 2016
In Europa si fa strada il modello proposto dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia con la Comunità di Sant’Egidio
La Conferenza Episcopale Polacca avrebbe deciso di affidare alla Caritas nazionale la realizzazione di corridoi umanitari in Polonia per profughi provenienti dalla Siria, come è stato reso noto in un comunicato, diffuso questa mattina dalla Comunità di Sant’Egidio.
«E’ un segno importante di come in Europa si stia facendo strada un modello che, coniugando umanità e sicurezza, ha già permesso l’arrivo nel nostro Paese di oltre 200 rifugiati siriani e iracheni, grazie ad un’iniziativa della Comunità di Sant’Egidio, insieme alla Federazione delle Chiese Evangeliche e alla Tavola Valdese, in accordo con il governo italiano», si legge nel comunicato di Sant’Egidio.
Positivo anche il commento del presidente della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia, pastore Luca Maria Negro: «Anche la Federazione, partner con Sant'Egidio e Tavola valdese nel progetto dei corridoi umanitari, si rallegra per questa notizia. Come Fcei stiamo intensificando i contatti con le chiese sorelle europee per verificare la possibilità di avviare iniziative analoghe». «Per esempio – prosegue il pastore Negro – sono stato invitato a parlare dei corridoi umanitari alla riunione del presidium della Comunione delle chiese protestanti in Europa (Cepe), che si riunisce a Roma il 10 e 11 giugno, segno dell’interesse crescente per questo tema».
«Sant’Egidio – conclude il comunicato – si augura che la proposta della Chiesa polacca possa realizzarsi al più presto attraverso accordi con le istituzioni statali e rinnova il suo appello a tutti i Paesi europei perché facciano proprio questo modello di civiltà che favorisce anche una più facile integrazione nelle nostre società».