Islam nelle scuole per evitare i fondamentalismi
30 maggio 2016
La proposta del leader della Chiesa evangelica in Germania mira a prevenire i rischi di estremismi dovuti a una non corretta conoscenza dei testi sacri, anche musulmani
Il vescovo Heinrich Bedford-Strohm, alla guida dell'Ekd, la Chiesa evangelica in Germania, ha suggerito di prevedere l'insegnamento della religione islamica nelle scuole tedesche al fine di rendere le nuove generazioni di musulmani impermeabili alle tentazioni del fondamentalismo, che trova terreno fertile laddove una corretta lettura e interpretazione dei testi sacri viene spesso manipolata per fini che con il messaggio originale hanno poco a che fare.
In un'intervista al giornale "Heilbronner Stimme" il vescovo ha motivato le proprie dichiarazioni affermando che l'insegnamento anche dell'Islam sarebbe un formidabile strumento in mano ai giovani per poter prevedere un approccio critico ai testi e ai messaggi in essi contenuti.
Già sette dei sedici Stati federali che compongono la Germania offrono una qualche forma di lezione anche sulla religione islamica, sul modello di quanto tradizionalmente proposto dalle chiese cattolica e protestante. Sono circa 4 milioni i musulmani presenti su suolo tedesco, circa il 5% della popolazione totale, con un trend di crescita notevole in questi ultimi mesi data anche la ampia politica di accoglienza proposta dalla cancelliera Angela Merkel. I corsi dovrebbero fare parte del programma scolastico nazionale, e secondo il vescovo contribuirebbero a modificare anche l'atteggiamento da parte della popolazione europea; atteggiamento che in questi mesi pare mostrare segni di crescente intolleranza, soprattutto da parte di gruppi estremisti. In Germania in particolare non sono pochi gli ostacoli con cui la cancelliera deve battersi per proseguire nella strategia di accoglienza: da un lato si registra la pericolosa crescita di consensi di un partito come Afd, Alternativa per la Germania, che sostiene fra l'altro che l'Islam sia incompatibile con la Costituzione tedesca, e si batte per vietare la costruzione di moschee; dall'altro lato è proprio di questi giorni un sondaggio inquietante che rivela come siano quasi i due terzi i cittadini tedeschi a pensare che non ci sia posto per l'Islam nella loro nazione.
Di contro non sono pochi i giovani che hanno lasciato il Paese in questi mesi per unirsi alle lotte del gruppo radicale che prende il nome di Stato Islamico: dal 2012 a oggi sarebbero centinaia questi viaggiatori che percorrono le rotte al contrario, inseguendo un sogno di guerra e morte. E' su loro che il vescovo Bedford-Strohm ritiene si possa intervenire con azioni di prevenzione, e la scuola è il luogo principe per simili azioni a lungo termine.
«Tutte le religioni devono essere compatibili con le leggi democratiche tedesche. Corsi simili a mio avviso dovrebbero venire organizzati dalle associazioni islamiche presenti in Germania» ha concluso il vescovo. «Sta a loro ora divenire un partner chiaro e unitario cui lo Stato tedesco possa riferirsi per aprire un tavolo su un simile progetto». Appare questa una vera sfida per il panorama musulmano tedesco, incapace al momento di agire con una sola voce, diviso fra molte associazioni con natura e visione assai differenti fra loro.