Riabilitare chi ha sofferto
12 maggio 2016
Il ministro tedesco Heiko Maas annuncia un piano per risarcire i gay delle sofferenze impartite per legge, anche nel dopoguerra
Riabilitare e risarcire chi ha sofferto, cancellando le condanne comminate agli omosessuali non soltanto durante il nazismo, ma anche nelle due Germanie del dopoguerra. È questo il l’obiettivo del ministro della giustizia tedesco Heiko Maas, che ha annunciato di voler affiancare all’annullamento delle passate sentenze di condanna un «diritto di risarcimento» in termini pecuniari.
Sul piano giuridico, in Germania il «reato di omosessualità» è disinnescato dal 1969. Ma tra il 1946 e il 1969 circa 50.000 uomini vennero condannati (talvolta anche al carcere, nel caso di rapporto sessuale con minore dello stesso sesso) sulla base di un articolo del codice penale risalente al 1871; una norma riguardante «gli atti sessuali contro natura, sia tra persone di sesso maschile sia tra uomini e animali» che venne inasprita durante il periodo nazista – fornendo legittimità a una persecuzione che divenne strage – e che sopravvisse, fossile di un altro tempo, tanto nella DDR quanto nella Germani federale.
«Non saremo mai in grado di cancellare completamente quest’oltraggio da parte del nostro Stato, ma vogliamo quantomeno riabilitare le vittime», ha annunciato il ministro Maas in un comunicato. «Coloro che sono stati ritenuti colpevoli per la loro omosessualità non dovranno più convivere con la macchia di questa condanna».
Nel 2002 il governo tedesco aveva già provveduto ad annullare le condanne per omosessualità comminate durante il nazismo, ma il provvedimento non aveva incluso le sentenze pronunciate nel dopoguerra. Solo adesso, nel 2016, una commissione di studio istituita dall’Agenzia federale antidiscriminazione ha concluso che il governo tedesco è legalmente obbligato a riabilitare quelle persone. «Quella ferita aperta nello stato di diritto doveva essere sanata», ha dichiarato la direttrice dell’Agenzia Christine Luders.
Com’è evidente, il provvedimento del ministro Maas è indipendente dal dibattito attualmente in corso sull’apertura dell’istituto matrimoniale alle coppie omosessuali; tuttavia il fatto che una proposta di legge in merito sia stata bloccata dalla Cdu di Angela Merkel e che il ministro della Giustizia appartenga invece al partito socialista sta incoraggiando in queste ore speculazioni politiche. Il Bundestag ha legiferato sulle unioni civili nel 2001. L’attuale legge tedesca conferisce alle coppie gay lo stesso status fiscale e il medesimo diritto all’adozione di cui godono le coppie etero sposate, ma questa normativa non ha esaurito le pressioni sul governo per l’approvazione di un vero e proprio matrimonio tra persone dello stesso sesso.