Compassion si mobilita per gli aiuti ai terremotati in Ecuador
26 aprile 2016
Le vittime sono 655 e 30mila persone hanno perso la casa. Le aree colpite continuano ad essere senza acqua corrente ed energia elettrica
Il terribile terremoto di magnitudo 7.8 che lo scorso 16 aprile ha colpito la zona costiera dell'Ecuador centrale ha costretto sei province a dichiarare lo stato di emergenza.
L'epicentro è stato registrato a circa 30 chilometri dalla città di Muisne; la zona colpita si trova a quasi 480 chilometri da Guayaquil. Secondo dati ufficiali del governo, aggiornati ad oggi 26 aprile, 655 persone sono state uccise dal sisma e 30mila persone sono ospitate in rifugi temporanei. Circa 800 edifici sono stati distrutti e si sono verificate centinaia di scosse di assestamento. Diecimila soldati sono stati mobilitati nelle province di Manabi e Pedernales.
Il presidente ha dichiarato lo stato di emergenza in 6 province, dove continuano a mancare acqua corrente ed energia elettrica: si tratta del terremoto più intenso avvenuto in Ecuador dal 1979.
Anche 16 centri di Compassion sono stati danneggiati seriamente e altri 6 in modo lieve; gli operatori sono tutti impegnati nelle attività di soccorso alla popolazione, nonostante le iniziali difficoltà a raggiungere le aree colpite dal terremoto, a causa dell’interruzione di alcune vie di comunicazione.
Le province costiere dove Compassion è attiva sono quelle di Esmeralda, Muisne e Manta: la risposta all'emergenza include attività di distribuzione di kit di primo soccorso, prevenzione contro la diffusione di malattie, protezione dei bambini e delle loro famiglie, ricostruzione dei centri danneggiati e conforto alle persone colpite dal trauma.
Attualmente è stato accertato che 23 bambini di Compassion sono stati feriti. Purtroppo, a causa di alcuni crolli, due bambini e alcuni dei loro familiari hanno perso la vita. 20 bambini e le loro famiglie sono stati accolti in rifugi di emergenza.