Le religioni per la laicità e democrazia
03 febbraio 2016
Voice from NW-America/1
Mi trovo negli Stati Uniti per il progetto EFFEE dell’American Waldensian Society, di cui leggerete nei prossimi due mesi. In queste prime due settimane sono ospite della chiesa presbiteriana Madrona Grace a Seattle.
La prima esperienza che voglio condividere con i lettori e le lettrici di Riforma è un incontro interreligioso, il primo di una serie, promosso dal Consiglio delle chiese e dall’Associazione islamica di Seattle intitolati “Standing Together” (vale a dire “Uniti”), come sottotitolo “For Human Dignity, Justice, Compassion, Wisdom” (“per la dignità umana, la giustizia, la comprensione, sapienza”). Aderiscono all’iniziativa, tra gli altri, anche tre sinagoghe ebraiche riformate, le Facoltà teologiche cristiana ed ebraica.
Il set dell’incontro era il salone della All Pilgrims, chiesa aderente alla protestante United Church of Christ, e partecipavano circa una cinquantina di persone, suddivise in 7-8 tavoli. L’incontro aveva due relatrici (un’avvocata musulmana e una pastora metodista) e un relatore (un teologo ebreo), coordinati da un laico cattolico. Loro hanno dato pochi, veloci, ma interessanti spunti, per dare più spazio al confronto ai tavoli.
Senza scendere nei particolari della discussione, a tratti esperienziale, ho trovato molto interessante le finalità dell’incontro. Perché le persone religiose devono incontrarsi, conoscersi e dialogare? Per salvaguardare i valori costituzionali e costruire insieme la democrazia: questo era l’obiettivo che nessuno ha messo in discussione. E, visto con gli occhi di un europeo, questo era molto interessante.
Da noi, infatti, nel vecchio continente, soprattutto in Italia, le religioni tendono a opporre i valori propri a quelli della Costituzione e a vedere lo Stato come il nemico e non come la (possibile) casa comune. Da noi, parlare di valori diventa potenziale motivo di controversia e fonte di conflitto: i valori cristiani contro i valori islamici e viceversa. All’incontro di Seattle invece si parlava di valori comuni.
Chi decide quali sono i valori comuni? La Costituzione, perché è il campo neutro, perché «la separazione della religione dal potere assicura libertà, rispetto, tolleranza e l’opportunità di realizzarsi personalmente l’osservanza dei comandamenti di Dio», ha detto il relatore ebreo, «mentre invece se combini religione e potere, avrai per certo abuso, violenza, intolleranza, fino ad arrivare al genocidio». Insomma, la via per il Lato Oscuro, avrebbe detto Mastro Yoda.
Mi ha colpito la testimonianza di una signora che ha raccontato perché si trovava lì: «Il dibattito politico [per le presidenziali] mi ha buttato giù e allora ho pensato di dover reagire, di fare qualcosa. E allora sono venuta qui questa sera, dopo aver pregato e meditato».
Non sarebbe male se così facessero tutti quelli che si deprimono guardando Gabbie e Arene varie in televisione.