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Nuova indagine sulle 219 studentesse rapite nel 2014 da Boko Haram

L’annuncio è stato dato ieri da Muhammadu Buhari, presidente della Nigeria

Ieri Muhammadu Buhari, presidente della Nigeria, ha ordinato una nuova indagine sul sequestro delle oltre 200 studentesse avvenuto nella città di Chibok nell’aprile 2014 per mano del gruppo islamico Boko Haram.

Nella nota presidenziale si dice inoltre che a breve verrà organizzato un incontro con il Consigliere per la Sicurezza Nazionale. La decisione arriva dopo che i genitori delle ragazze e il movimento «Bring back our girls» (Riportiamo indietro le nostre ragazze) hanno marciato giorni fa fino alla villa presidenziale per chiedere un incontro con Buhari.

«Vi assicuro che mi addormento e mi risveglio ogni giorno con la mente rivolta alle ragazze», ha affermato Buhari dopo l’incontro con alcuni dei manifestanti.

«Proteggere le ragazze di Chibok è mia responsabilità. I leader delle nostre agenzie di sicurezza vi confermeranno che, nonostante le gravi difficoltà finanziarie in cui versa il paese, io continuo a fare del mio meglio per sostenere i loro sforzi al riguardo».

Il 14 aprile 2014, militanti di Boko Haram fecero irruzione in una scuola mentre le ragazze stavano sostenendo gli esami. Caricarono su di un camion 276 studentesse, tutte cristiane. 57 di loro riuscirono a fuggire nei giorni seguenti, ma delle altre 219 ragazze non si sa più nulla.

L’ex presidente Goodluck Jonathan fu fortemente criticato per la sua reazione lenta, mentre la moglie in un primo momento dubitò che il rapimento fosse realmente accaduto.

Dopo quasi un mese, Goodluck istituì una commissione di inchiesta che andò a Chibok per stabilire se il rapimento fosse successo e il perché molte ragazze fossero scomparse.

L’incontro con il Consigliere per la Sicurezza Nazionale avrà il compito di «svelare le circostanze remote e presenti che hanno portato al rapimento delle ragazze da parte dei terroristi di Boko Haram, e alle altre manifestazioni, azioni e omissioni che seguirono il rapimento», si legge nella dichiarazione rilasciata ieri da Buhari.

Il movimento Bbog ha mantenuto vivo il ricordo del rapimento con frequenti marce e i giornali nigeriani ricordano quotidianamente il numero dei giorni trascorsi dal 14 aprile 2014.

Buhari ha vinto le elezioni dello scorso anno anche sulla promessa di sconfiggere Boko Haram. Alla fine di dicembre aveva dichiarato di essere disposto a negoziare con i terroristi per la liberazione delle ragazze qualora il gruppo armato fosse capace di identificare una leadership credibile.

Dal 2009 ad oggi il conflitto che sta insanguinando la Nigeria ha provocato oltre 17 mila morti. 

Foto via Flickr di Tim Green | Licenza CC BY 2.0

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