Svizzera: i profughi accolti in casa
08 gennaio 2016
Anche Locher, presidente della Federazione chiese evangeliche svizzere, ospita una migrante nella propria abitazione
L'accoglienza dei profughi ha volti diversi. C'è quella organizzata dalle autorità competenti, preposte a questo compito. E c'è l'accoglienza offerta dai semplici cittadini che aprono le porte di casa propria e condividono la vita famigliare con una o più persone giunte in Svizzera come richiedenti l'asilo.
L'azione di solidarietà civile "Osons l'accueil" promossa nel canton Friburgo ha riscontrato grande successo: da settembre, 51 migranti sono stati attribuiti a 30 famiglie, che li ospitano per un periodo minimo di tre mesi. I risultati ottenuti superano tutte le aspettative, si sono rallegrati oggi i promotori di "Osons l'accueil" fra i quali figurano diverse personalità, come l'ex consigliere di Stato Pascal Corminboeuf. Per partecipare si sono annunciati 150 cittadini, di cui 100 disposti ad ospitare una persona, mentre gli altri hanno proposto prestazioni quali corsi di lingua o attività di svago. L'impresa Ors Services gestisce le pratiche fra le famiglie e i profughi.
Nel Canton Berna, è la famiglia del presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Svizzera Fces, il pastore Gottfried Locher, ad avere accolto una giovane eritrea. La giovane è una cosiddetta “richiedente l'asilo minorenne non accompagnata”. Di nome Simret, è partita dall'Eritrea a febbraio 2015 e attraverso l'Etiopia, il Sudan, la Libia è giunta a Basilea e infine in un campo per rifugiati a Frutigen. La ragazza, di “circa 15 anni”, vivrà dai Locher per un po' di tempo, «non sappiamo per quanto tempo», ha precisato il presidente della Fces.