In Indonesia chiese protette per il Natale
18 dicembre 2015
Sempre alto il rischio attentati. Il governo invia 1550 soldati a presidiare i luoghi di culto cristiani
Sarà l’esercito a vigilare sull’incolumità delle comunità cristiane della provincia di Nord Sumatra, in Indonesia, durante i giorni dedicati alle festività natalizie. E’ la decisione presa dal governatore locale in concerto con le forze di polizia, viste le tensioni crescenti nella zona e visto che il periodo già in passato è stato scelto per il compimento di azioni violente.
1500 i poliziotti che sorveglieranno i luoghi di culto affiancati da squadre antisommossa in una zona in cui la percentuale di cristiani,30%, è assai più elevata rispetto al resto della grande nazione asiatica che conta il maggior numero di musulmani al mondo, circa 220 milioni. Sono circa due milioni e mezzo i protestanti che risiedono in Nord Sumatra, e 450 mila i cattolici. L’area è stata in questi anni relativamente più tranquilla rispetto alla confinante provincia di Aceh, l’unica in cui sia ancora il vigore la legge coranica, e in cui le autorità centrali faticano ad imporre il proprio potere, vittime della potenza dei gruppi estremisti. Sono migliaia i cristiani che in questi mesi stanno fuggendo verso Nord, proprio in direzione di Sumatra, per sfuggire alle feroci scorribande di gruppi armati che mischiano l'ideologia alla bramosia di denari e oggetti. Decine le chiese demolite nell'area. Logica quindi la fuga verso una terra, quella di Sumatra, già teatro di sanguinosi attacchi proprio in occasione delle feste natalizie. Come nel 2000, quando le vittime dello scoppio di una bomba all'esterno di una chiesa furono 18.
Il governo centrale di Jakarta pare in grossa difficoltà di fronte alle spinte autonomiste regionali da un lato, e alle violenze delle bande armate dall'altro. E fra le ampie sacche di popolazione povera trova terreno fertile la propaganda fondamentalista.